Ronaldo primo nella lista Forbes, zero donne tra i più ricchi
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- Maggio 24, 2025
Nel 2024 il podio delle ricchezze sportive parla solo al maschile
La classifica annuale di Forbes sui guadagni degli atleti più influenti del mondo nel 2024 consegna lo scettro a Cristiano Ronaldo, che svetta in cima con 260 milioni di dollari. La cifra arriva grazie a un contratto multimilionario con l’Al Nassr e a un portafoglio di collaborazioni che include Nike e Herbalife. Un dominio economico senza precedenti, che lo conferma come figura centrale nello sport globale.
Al secondo posto si colloca Jon Rahm, il golfista spagnolo che, con 218 milioni di dollari, ha stravolto gli equilibri del PGA Tour scegliendo la lega rivale LIV Golf. Anche Rahm ha scalato la classifica con velocità sorprendente, spinto da premi, sponsorizzazioni e visibilità crescente.
Completa il podio Lionel Messi, che ha portato talento e business nella MLS con l’Inter Miami, arrivando a 135 milioni di dollari. Il suo arrivo ha generato nuove sponsorizzazioni, incrementato il valore del club e rinsaldato i legami con Apple e Adidas, in una sinergia tra sport e marketing da manuale.
L’NBA si conferma fucina di milioni e stelle globali
Con 128,2 milioni di dollari, LeBron James resta saldo in quarta posizione. L’asso dei Los Angeles Lakers, oltre ai guadagni da contratto, alimenta il proprio impero economico con investimenti strategici in PGA Tour Enterprises e una collaborazione con DraftKings.
Al quinto posto troviamo Giannis Antetokounmpo, che raggiunge quota 111 milioni. Il fuoriclasse dei Milwaukee Bucks, nato da radici greco-nigeriane, ha lanciato una società di produzione e collaborato con la bevanda Starry del gruppo Pepsi. Entro la fine del 2024 debutterà anche la sua nuova scarpa firmata con Nike.
Tra gol e canestri, il talento si fa impero economico
Kylian Mbappé incassa 110 milioni e si prepara a una probabile partenza dal Paris Saint-Germain in direzione Real Madrid. L’attaccante francese ha fondato una casa di produzione con NBA e siglato accordi con Nike, Oakley e Hublot.
Subito dietro, con 108 milioni, figura Neymar, passato all’Al Hilal in Arabia Saudita. L’ex stella del Paris Saint-Germain ha ampliato il proprio universo di collaborazioni: una linea di cocktail con Fun Brands, nuove scarpe con Puma, e una partnership con Skims, il brand di Kim Kardashian.
All’ottavo posto si piazza Karim Benzema, che ha chiuso la sua avventura europea con il Real Madrid per trasferirsi all’Al Ittihad. A 36 anni, ha guadagnato 106 milioni di dollari, scegliendo un dorato ritiro calcistico nel Golfo.
In nona posizione brilla Stephen Curry con 102 milioni di dollari. Il playmaker dei Golden State Warriors si prepara ai Giochi Olimpici con il Dream Team USA e intanto si afferma anche nel mondo del cinema, oltre ad avere un redditizio accordo con Under Armour.
Chiude la Top 10 Lamar Jackson, quarterback dei Baltimore Ravens, con 100,5 milioni di dollari. Grazie a un bonus firmato da 72,5 milioni, ha potuto investire in progetti come la sua etichetta musicale, una linea di abbigliamento (Era 8), un ristorante di soul food e una collaborazione con StatusPro.
Divario economico: le donne restano escluse dalla lista
Nessuna atleta donna figura tra i primi 50 sportivi più pagati al mondo nel 2024. Il vuoto lasciato da Serena Williams, presente nel 2023, pesa ancora. Anche il fenomeno Caitlin Clark, nuova icona del basket femminile con un contratto firmato con Nike, non è riuscita a entrare nella lista. Nonostante giochi per le Indiana Fever, guadagna solo circa 77.000 dollari al mese, una cifra che resta abissalmente lontana da quella di Victor Wembanyama, che ha ricevuto 12,2 milioni di dollari nella sua prima stagione con i San Antonio Spurs.
Il talento c’è, ma il mercato non lo riconosce ancora
Lo sport femminile chiede visibilità, investimenti, equità. Le atlete esistono, brillano, vincono. Mancano le opportunità, gli sponsor, il riconoscimento economico che meriterebbero. Il talento delle donne non basta, se il mondo continua a non guardarlo. Serve coraggio, serve un cambio culturale. Serve, più di tutto, la volontà di rimettere in discussione ciò che oggi sembra intoccabile.
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