Alcazar, storia di teatro, resistenza, musica, ballo, amore e guerra

Roma, inverno 1943, bombardamenti e rastrellamenti, ma la vita continua. Una compagnia di avanspettacolo vuole portare in scena la speranza

Cosa vuol dire Alcazar? Il suo significato è duplice. Può indicare un teatro di varietà di terzo ordine ma, traducendo il termine spagnolo, significa anche fortezza. Proprio quella fortezza che diventa rifugio, in questo caso antiaereo. Sì perché la piece teatrale è ambientata nella Roma a cavallo degli anni ’43 e ’44, proprio durante il crollo del regime fascista e la guerra di liberazione. In mezzo al dramma che la città, l’Italia, ma il mondo tutto sta vivendo, una scalcinata compagnia di varietà, fra un bombardamento e l’altro, combattendo soprattutto i morsi della fame, vuole portare in scena un nuovo spettacolo. Un modo per sbarcare il lunario, certo, ma anche per sentirsi ancora vivi, nonostante tutto. Questa la trama di “Alcazar”, la meravigliosa commedia, divertente ed emozionante (si piange e si ride, ci si rilassa ma ci porta anche tutti a riflettere su “una storia” che non insegna ma che, anzi, si ripete), che approda al #7off dopo il grande successo della scorsa stagione al @teatro7 e nei teatri di tutta Italia!

Con Sergio Zecca, Francesca Baragli, Alessio Chiodini, Alessandro Frittella, Ilaria Nestovito, Maria Teresa Pascale, Tiko Rossi Vairo
regia Michele La Ginestra
aiuto regia Ilaria Mariotti 
disegno luci Niccolò Santibelli
costumi sartoria Teatro 7 
scene Opusincertum

Info e prenotazioni: tel. 0692599854

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