Jasmine Lo Bianco puntualizza sulle ultime polemiche del DDL ZAN

“Le crociate sono finite, una legge obsoleta non deve ostacolare la pace dell’umanità e dei suoi diritti”. Jasmine Lo Bianco puntualizza sulle ultime polemiche del DDL ZAN.

La nota verbale della segreteria di Stato vaticana “auspica che la parte italiana possa tenere in debita considerazione le argomentazioni e trovare così una diversa modulazione del testo continuando a garantire il rispetto dei Patti lateranensi”.

Così, il DDL ZAN affronta una nuova bufera, dove secondo la Chiesa con la sua approvazione si metterebbe a rischio la libertà di pensiero dei cattolici.

Jasmine Lo Bianco ancora una volta sottolinea e approfondisce il suo punto di vista.

La segreteria di Stato vaticana mette lo zampino nel DDL ZAN, cosa ne pensi?

Jasmine Lo Bianco.

“Penso che il tempo delle crociate sono terminate, che non può una legge obsoleta ostacolare la pace e garantire i diritti dell’intera umanità, ma dove siamo?

La nota mi ha stupita, ma come proprio il Papa che parla di uguaglianza, siamo tutti figli di Dio, mettiamo fine a ogni genere di violenza, in merito non ha nulla da dire, se non una nota, neanche redatta probabilmente da lui?

Io non ci sto: bisogna mettere fine all’odio e alla violenza, soprattutto proteggere le persone deboli e tutti coloro che voglio essere solo se stessi e per questo non debbono subire qualsiasi forma di violenza”.

Quindi, il mondo è cambiato, ma la parrocchia a quanto pare no?

“Con questa nota sono rimasti fermi. Confido nella figura di Mario Draghi affinchè riesca a mediare con lo Stato Pontificio e li porti a ragionare. Alla base e non finirò mai di ripeterlo manca l’informazione del percorso duro che s’intraprende quando si sceglie di vestire i panni giusti, della fatica che ogni transessuale, omosessuale, lesbica mette nel seguire la propria natura e di tutto quel mondo contro che deve affrontare ogni giorno.

Ribadisco sono inutili le parole del Papa quando dalla Santa Sede si predica altro”.

La dichiarazione ha scatenato e mobilitato nomi noti e opinione pubblica, cos’altro fare?

“Garantire i nostri diritti è una battaglia che prima o, poi, vinceremo. Tutto parte dalla nostra infanzia, dall’educazione che riceviamo. È corretto parlarne in famiglia, è corretto che a scuola s’insegni accanto alle materie l’educazione civica e sessuale. C’è bisogno di ascoltare di più e noi transessuali che abbiamo fatto un percorso, dobbiamo essere testimoni che tutto è possibile e non spaventare le persone che iniziano la transizione con racconti tremendi. Il DDL ZAN ce la farà, i tempi sono cambiati ed è ora che la Chiesa si adegui, non devono avere pretese, altrimenti cadono nel pregare bene e razzolare male”.

Hai festeggiato da poco il compleanno, obiettivi in vista?

“Ho tanti desideri. Dalla parte lavorativa auspico in nuove collaborazioni, sono molto entusiasta e ho voglia di fare nuove esperienze, soprattutto raccontare la mia storia in TV e aiutare tante persone. Personalmente, ho voglia di sposarmi e mettere su famiglia, oltre a desiderare una nuova maternità”.

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