Oman, un viaggio sensoriale tra le sue fragranze 

Al via la fioritura della rosa damascena mentre a sud le piante di Boswellia sacra donano l’incenso a Salalah, questo è un momento top per scoprire l’Oman

Il 21 marzo segna l’inizio della primavera, la stagione in cui la natura riprende vita e l’aria si riempie di nuovi profumi. È il momento perfetto per celebrare anche la Giornata Mondiale del Profumo e il potere evocativo delle fragranze. Così come la primavera risveglia la natura, i profumi stimolano i sensi e suscitano emozioni profonde. In un Paese come il Sultanato dell’Oman, dove la tradizione olfattiva è radicata nella cultura, questo giorno diventa un’opportunità per riflettere su come le essenze locali, non solo arricchiscono l’atmosfera dei mercati e delle abitazioni, ma sono protagonisti della cucina tradizionale, amplificando i sapori e contribuendo a una narrazione sensoriale che affonda le sue radici in secoli di storia e commercio. Rosa damascena, oud, incenso sono gli elementi essenziali di questo viaggio sensoriale, che ha anche ispirato la famiglia reale omanita Al Busaidi, che nel 1983 ha creato la maison Amouage, uno dei più pregiati brand di profumeria internazionale.

La rosa damascena tra profumi e sapori

Da marzo a metà aprile, le montagne di Jabal Akhdar, nel Sultanato dell’Oman, prendono il colore e il profumo della rosa damascena, che dà vita a uno spettacolo davvero imperdibile. Questi fiori iniziano a sbocciare a marzo, vengono raccolti ad aprile e sono poi utilizzati per la produzione di profumi e aromi. La raccolta delle rose è un’attività affascinante, a cura delle famiglie locali alla quali anche i viaggiatori possono partecipare. I petali vengono selezionati e utilizzati per produrre l’acqua di rose acquistabile nei souq locali che si presenta in due varianti: una trasparente, ottenuta tramite distillazione artigianale, e una più scura, derivante da un particolare processo di affumicatura dei petali in contenitori di argilla.

L’essenza di questa rosa raffinata e pregiata è impiegata nella cosmesi, nella produzione di oli profumati come il prezioso attar e creme da massaggio. Essendo commestibile viene utilizzata anche nella gastronomia locale per aromatizzare caffè, cioccolato, dolci come l’halwa e tisane, conferendo un gusto intenso ed equilibrato. L’essenza di rosa è anche un simbolo di benvenuto per gli ospiti della majlis, la tradizionale sala da pranzo locale.

La tradizione dell’incenso

L’Oman è un paese con una lunga storia legata alla produzione e al commercio dell’incenso, una resina naturale estratta dagli alberi di Boswellia. Questa risorsa ha avuto un ruolo centrale nell’economia e nella cultura della regione per migliaia di anni, utilizzata per scopi religiosi, medicinali e commerciali. La regione del Dhofar, nel sud del Paese, è il principale centro di produzione. Qui, in particolare nella città di Salalah, cresce la Boswellia sacra, l’albero da cui viene estratto l’incenso. La raccolta avviene tra maggio e giugno, quando la linfa scorre più facilmente. Dopo l’estrazione, la resina viene lavorata durante i mesi estivi e resa disponibile per la vendita a partire da settembre.

Già Marcopolo nella sua opera Il Milione citava la regione del Dhofar come produttrice di incenso, coltivazioni che ancora oggi si possono ammirare a Wadi Dawkah riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, insieme al sito archeologico di Khor Rori e Al Baleed da cui partiva la Rotta dell’Incenso. Questo percorso commerciale collegava la Penisola Arabica con l’India, l’Africa e il Mediterraneo, rendendo l’Oman un punto strategico nei traffici dell’antichità. Ancora oggi, l’incenso è parte integrante della cultura locale, mantenendo viva una tradizione che continua a essere un simbolo del Paese.

Oud, il tesoro Olfattivo dall’Oman

L’Oman è anche la terra dell’oud, un’essenza tanto rara quanto preziosa. Estratto dal legno di agar, l’oud è una delle fragranze più ricercate al mondo, amato per il suo profumo ricco di sfumature capace di avvolgere chi lo indossa con un fascino senza tempo.

La produzione di oud omanita è un’arte che richiede pazienza e competenza: le tecniche tradizionali di raccolta e lavorazione possono durare anni, al fine di ottenere una resina dalla fragranza impeccabile. Il profumo che si ricava è corposo, terroso e legnoso, con una base resinoso-dolce che a volte si arricchisce di note speziate. Questo tipo di oud è estremamente ricercato e il suo valore è elevato non solo per la qualità ma anche per la sua rarità, rendendolo uno dei tesori olfattivi più ambiti al mondo.

L’aroma della tradizione sa di caffè e cardamomo

Il viaggio olfattivo prosegue con l’aroma avvolgente del caffè. L’Oman è la culla del tradizionale qahwa, il rinomato caffè arabo. Per preparare questa bevanda si utilizza circa un cucchiaio di polvere di caffè per persona, fatta bollire con baccelli di cardamomo, dal carattere caldo e speziato che conferisce un aroma unico, simbolo di ospitalità e convivialità. Si prepara utilizzando una caffettiera speciale, chiamata dallah, dalla forma sinuosa e con un beccuccio allungato. Il caffè speziato viene poi servito in piccole tazze senza manico, simili a grandi ditali, rispettando l’usanza tradizionale di offrirlo agli ospiti come gesto di accoglienza. Il profumo che invade l’aria evoca antichi mercati di spezie preziose.

Sebbene il cardamomo non venga coltivato direttamente in Oman, è ampiamente utilizzato nella cucina locale. Oltre a insaporire il caffè, arricchisce dolci, pane e piatti speziati con il suo aroma intenso e raffinato. Viene spesso aggiunto anche alle tisane, in combinazione con zafferano e cannella.

Le spezie usate come ingredienti speciali e profumi profondi

Le spezie sono l’anima della cucina omanita, un ingrediente imprescindibile che aggiungono ulteriore profondità alla palette olfattiva del Paese. Cannella, chiodi di garofano, zafferano e noce moscata creano un’armonia di fragranze calde e persistenti che riportano alla mente l’atmosfera dei souk e delle case omanite.

La cannella, estratta dalla corteccia degli alberi, sprigiona un profumo avvolgente e si intreccia armoniosamente con il dolce e il salato. È un ingrediente essenziale del tradizionale halwa, dove il suo calore speziato si fonde con miele e frutta secca, ma trova spazio anche negli stufati di carne, donando un tocco morbido e aromatico. I chiodi di garofano, piccoli boccioli floreali essiccati, racchiudono un’essenza intensa e penetrante. Sono immancabili nel qahwa, ma arricchiscono anche piatti di riso e carne, regalando note affumicate e balsamiche che si sprigionano a ogni boccone.

Lo zafferano è un vero gioiello aromatico. I suoi preziosi stimmi, sottili e fragili, tingono i piatti di un giallo vibrante e diffondono un profumo delicato e raffinato. Nel maqbous, il celebre piatto di riso e carne, lo zafferano non è solo un tocco di colore, ma un ingrediente che esalta i sapori, bilanciando dolcezza e speziatura con la sua nota floreale e leggermente terrosa.

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