Animali domestici e condomini: parola all’amministratore

Il possesso di un amico a quattro zampe può recare fastidio ad alcuni vicini. è importante conoscere diritti e limiti in merito alla questione animali domestici

All’interno della vita condominiale a volte sorgono problematiche legate al possesso di animali domestici. Spesso chi li possiede non sa come comportarsi e soprattutto quali siano i loro diritti e i limiti che devono rispettare. Ѐ importante, quindi, capire se esistono normative a tutela della convivenza negli spazi comuni.

La legge italiana garantisce il diritto di tenere animali domestici in condominio, salvo che il regolamento condominiale contrattuale non preveda diversamente. Tuttavia, è necessario che i proprietari degli animali rispettino le norme di igiene e sicurezza.

A chiarire ogni dubbio è Leonardo Caruso, Presidente di ANACI Milano e Vice Presidente ANACI Nazionale – Associazione Nazionale degli Amministratori Condominiali e Immobiliari – “ogni condominio ha ovviamente le proprie regole, ma la legge italiana garantisce a tutti la possibilità di tenere animali domestici, i problemi spesso insorgono sugli spazi comuni e sulle regole da rispettare. È importante che gli animali siano condotti nelle aree comuni con riguardo verso gli altri condomini. Gli ascensori e le scale devono essere utilizzati con attenzione per evitare incidenti o fastidi”.

Le regole di base per una buona convivialità all’interno del condominio sono:

Pulizia e Igiene: I proprietari devono assicurarsi che gli spazi comuni non siano sporcati dai loro animali.

Rumori Molesti: Gli animali devono essere gestiti in modo da non arrecare disturbo con rumori eccessivi, soprattutto durante le ore di riposo.

Sicurezza: Gli animali devono essere tenuti sotto controllo e, nei casi di cani di grande taglia o di indole aggressiva, devono essere portati al guinzaglio e, se necessario, con la museruola.

Un altro aspetto fondamentale “è la comunicazione all’amministratore del condominio della presenza di animali domestici nelle unità abitative. – prosegue Caruso – Questo aiuta a mantenere un registro aggiornato per la gestione di eventuali emergenze. In caso di controversie legate alla gestione degli animali, l’amministratore del condominio si impegna a facilitare il dialogo tra le parti coinvolte, promuovendo soluzioni amichevoli e nel rispetto delle normative”.

Lasciare per molto tempo, in continuità, il proprio animale domestico a casa da solo, può significare un problema per i vicini a causa di eventuali rumori molesti “anche in questo caso, oltre al buon senso del singolo condomino, vige sicuramente la tolleranza e laddove possibile una mediazione dell’amministratore che può evitare di arrivare a litigi”.

Può capitare, nel caso in cui si stia cercando un appartamento, che non venga dato un contratto d’affitto a causa del possedimento di un animale domestico. In questi casi, “si tratta di spazi di proprietà privata, in cui è possibile scegliere chi accettare o meno – prosegue Caruso – e in cui le regole sono dettate da chi possiede l’appartamento. In ogni caso, ci sono altrettanti posti in cui gli animali sono ben accetti, quindi ciò che si può fare è continuare a cercare il posto perfetto, sia per sé, sia per il proprio amico peloso”.

Tra i regolamenti dei condomini ci sono normative contraddittorie e ancora poco chiare; in generale, però, è importante conoscere i diritti, i doveri e i limiti in merito alla questione, così da poter sapere come comportarsi. La corretta gestione degli animali domestici in condominio richiede collaborazione e rispetto reciproco. “Siamo certi che, seguendo queste semplici linee guida, – conclude Caruso – si possa garantire una convivenza pacifica e gradevole per tutti i residenti”.

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