Buon compleanno Metodo Montessori
150 anni dalla nascita Maria Montessori è una donna moderna e attuale.
“Il bambino che si concentra è immensamente felice”, è una delle espressioni di Maria Montessori, usata per spiegare il suo insegnamento.
Un nuovo anno scolastico è da poco ripartito, è claudicante e con tante incertezze a causa di questa pandemia, che ha visto ogni settore doversi riorganizzare, incluso quello dell’istruzione.
La campanella che suona ogni mattina e i ragazzi che corrono per i corridoi, per andarsi a sedere al proprio banco, sono solo vecchie fotografie, di una scuola che momentaneamente ha dovuto studiare turni di lezione in aula e on line.
Coincidenza, poi, vuole che da poco sia stato festeggiato il 150° anniversario dalla nascita di Maria Montessori, cui metodo educativo è adottato in migliaia di scuole materne, elementari, medie e superiori di tutto il mondo, ancora oggi.
La pedagogia montessoriana si basa sulla libertà di movimento, incluso quello in aula degli alunni e pensare che l’attualità ci mostra studenti immobili, imbavagliati nelle loro mascherine e seduti ai banchi con le rotelle, ci fa pensare.
Tra le sue frasi celebri, spesso leggiamo: “L’istruzione è l’arma migliore per la pace”, quella che lei ha cercato e trovato lungo i suoi viaggi interfacciandosi con culture e migliaia di ragazzi, che le hanno danno degli spunti cui lavorare.
Volendo tracciare le linee di un suo ritratto, le prime sono quelle marcate della libertà e dell’indipendenza che la Montessori ha sempre difeso; soprattutto è stata in grado di vivere costantemente controcorrente portando avanti le sue convinzioni.
Sempre in prima linea: da giovane era impegnata nel volontariato come medico nei dispensari dei quartieri poveri romani. È proprio al fianco degli ultimi, che ha scoperto quanti bambini vivevano in povertà, abbandonati, abusati, maltrattati per i loro ritardi mentali. È partita da qui l’intuizione del suo disegno: per cambiare doveva attuare una rivoluzione che iniziava nell’educazione e formazione dell’uomo, fin da piccolo.
Da dove iniziare, se non dal rispetto che gli adulti devono avere nei confronti del bambino. Tutto ha origine fin dalla scoperta dell’attesa che per una madre deve essere serena, per giungere a un parto dolce. Fin da piccolo un bambino ha un’immensa capacità di concentrazione e un cervello in grado d’immagazzinare ed elaborare tante nozioni, va rispettato e fatto lavorare a scuola assecondando i suoi ritmi.
Su queste basi, il suo metodo raggiunge la notorietà nel 1907, grazie al passaparola di tutti gli stranieri che passavano nelle sue prime scuole adibite presso i quartieri poveri della Capitale e una volta rientrati in patria, raccontavano con stupore di come gli alunni riuscivano ad apprendere con serenità e piacere le nozioni scolastiche. Alla base dell’educazione c’è il rispetto, cui si aggiunge un altro concetto: non avere pregiudizi, solo così si apprende con maggiore profondità. Tanto che l’educatrice alle allieve, prima di entrare chiedeva di pronunciare le parole: “Io mi svuoto”.
Oltre alla sua genialità, continuo mettersi in gioco e al servizio del benessere dei bambini, c’è il materiale didattico messo ad hoc, che consiste in una serie di oggetti di legno, cartone e vetro, che isolano dei concetti e prevedono un’autocorrezione dell’errore, solo così l’allievo può comprendere dov’è il problema e ricominciare.
Il suo universo fatto d’idee, innovazione e quell’atteggiamento positivo nei confronti dei bambini ha attirato molti filosofi, psicologi, il mondo clericale e politico. Nel 1922, Mussolini richiama Maria Montessori a rientrare in Italia, ammaliato dalla sua fama mondiale e dalle sue ricerche. Le promette di rivoluzionare la scuola e plasmarla con il suo metodo, purtroppo svanì, dopo qualche anno.