Ginsu Gourmet Boutique di Mare, l’arte del sushi è l’experience tra colori e gusto!
Al Ginsu Gourmet Boutique di Mare, i piatti sono come quadri, da ammirare e poi da gustare, creare una poesia di colore attraverso ricette segrete e creazioni inedite, che uniscono l’esperienza del gusto all’imprinting visivo.
Ginsu Gourmet Boutique di Mare di Gintare Sutkeviciute, food designer del sushi è riuscita a differenziarsi con le sue creazioni artistiche, in una metropoli che ha già tutto. Assieme al fidanzato ha concretizzato il suo sogno e ha aperto il suo ristorante, che si sta imponendo come trend assoluto nella metropoli meneghina.
Come è iniziato il Ginsu Gourmet Boutique di Mare?
«Self made, non ho fatto alcun corso. Ciò che faccio è il risultato di esperienza e curiosità, acquisite negli anni in cui ho lavorato in Italia».
Come mai hai scelto proprio il sushi? Passione per il Giappone?
«Non sono mia stata in Giappone, però, la prima volta che ho assaggiato il sushi qui in Italia sono letteralmente impazzita. Volevo sempre qualcosa di nuovo, così ho iniziato a sperimentare a casa, alzando sempre di più il livello, finché non sono stata chiamata in un locale milanese».
Le tue creazioni sono bellissime e molto curate negli abbinamenti cromatici. Quanto è importante il lato estetico?
«Dopo l’università ho capito di essere molto creativa. Amavo fare quadri e giocare con i colori, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Così ho deciso di trasportare questa cosa nel cibo, giocando con il gusto e i colori. Mi divertivo a cercare gusti nuovi, soprattutto con le verdure, molto importanti per la nutrizione, con le quali coloro il mio riso. Uso soprattutto cavolo rosso, barbabietola e zafferano».
Sei originaria della Lituania. C’è qualcosa del tuo Paese nelle ricette che proponi?
«Proprio la barbabietola, che da noi è grande protagonista. Si abbina perfettamente con il pesce, quindi non è solo questione di colore».
Come mai hai scelto proprio Milano?
«Volevo cambiare la mia vita. In Lituania faceva freddo e non mi trovavo bene con le persone. Avevo tanto da comunicare e volevo cambiare Paese. Ho visitato Milano e mi sono innamorata di tutti i suoi aspetti, soprattutto il cibo. Così sono arrivata ad aprire il mio locale, assieme al mio fidanzato e siamo molto apprezzati per le nostre prelibatezze artistiche».
Come vi siete conosciuti?
«Grazie al lavoro! Abbiamo unito i nostri sogni insieme. È un fornitore di pesce e lo vendeva ai ristoranti, tra i quali, quello dove lavoravo io. Grazie a lui ho sperimentato l’altissima qualità delle materie prime e come ho detto in tv, mi sono innamorata del suo pesce.
Proprio questo mi ha dato la viralità sui social nei giorni scorsi, dopo la mia apparizione da Paolo Bonolis.
Non sapevo il doppio senso e a me questa cosa è un po’ dispiaciuta, perché mi è sembrato come se la mia professionalità non venisse presa sul serio.
Volevo vincere un po’ di soldi per la mia attività, ma mi è stato detto di dire prima la frase, in modo da giocare sul doppio senso e Bonolis ha un po’ girato la frittata.
A Striscia, Gerry Scotti ha detto che ormai i concorrenti fanno di tutte per visibilità e vorrei chiarire che non è affatto così».
Sei un’imprenditrice creativa. Realizzi anche accessori gioiello per la donna.
«Durante il Covid mi sono inventata qualcosa da fare e così mi sono messa a fare accessori fatti a mano, orecchini e braccialetti, sperando di aprire un negozio online. Poi, però ho avuto l’opportunità del ristorante e ho dato priorità a quello».
Sei stata in tv. Hai ambizioni anche nel mondo dello spettacolo?
«Sì mi piacerebbe, ma non so se sarei brava. Potrei trasmettere anche la mia vita attraverso i social, perché mi piacerebbe che la gente notasse anche il mio lato divertente e comico, oltre all’aspetto».