Il tricolore di Vezzoli incanta Sotheby’s per la ricerca sul Covid-19

Il famoso taglio del papà dello Spazialismo torna protagonista di un’opera, così l’artista Francesco Vezzoli incoraggia l’Italia durante la pandemia.

La sintesi dell’hic et nunc, ai tempi del Covid-19, spetta all’opera dell’italiano Francesco Vezzoli.

Siamo nel mese di aprile, in piena pandemia e la rivista Vanity Fair Italia, il giorno 8, sceglie come copertina un quadro che l’artista ha realizzato per l’occasione.

L’impatto è forte e sintetizza con un solo gesto il momento che il nostro Paese e il resto del mondo sta vivendo attraverso un taglio. Sì, un taglio tipico alla Fontana, padre dello Spazialismo, che Vezzoli ha inferto alla tela, con base il nostro tricolore. L’infinito, il Cosmo e un Altrove inteso come la terza dimensione, che identifica le opere fatte di Tagli e di Buchi del pittore natio argentino tornano protagonisti, per raccontare ancora una volta lo stato d’animo in cui versa ora l’umanità, colpita dal virus.

Allo stesso tempo nel leggere l’opera dell’artistar bresciano, scorgiamo attraverso la profonda ferita (simbolica e reale allo stesso tempo), la speranza, la voglia di farcela per uscire dall’abisso e dallo sconforto. Ecco, molti proprio in quei giorni hanno invaso le finestre dei balconi con delle bandiere arcobaleno, le bacheche dei social o inviato sms con una frase che rimarrà per sempre un altro simbolo di questo momento: “Andrà tutto bene”.

Così, mentre attraverso le varie fasi messe ad hoc dal governo, ci apprestiamo a riprendere la vita da dove eravamo rimasti, la copertina ha fatto il giro del pianeta e il quadro, la casa d’aste Sotheby’s, dal 4 al 16 giugno, attraverso il portale digitale di Arte Contemporanea Italiana, ha battuto all’incanto l’opera dal titolo: “L’Italia siamo noi – Omaggio a Lucio Fontana (acrilico, idropittura a matita su tela con cornice d’artista 80×65 ndr), per la cifra record di 87.5 mila euro.

“L’Italia siamo noi – Omaggio a Lucio Fontana (acrilico, idropittura a matita su tela con cornice d’artista 80×65 ndr).

Il fortunato a essersi aggiudicato il pezzo è un collezionista americano, Claudia Dwerk, Presidente di Sotheby’s Italia, ha commentato: “Vorrei ringraziare Francesco Vezzoli per la sua generosità e per aver concepito un’opera che in un momento così delicato per l’Italia avesse un significato così importante”.

La somma del ricavato dell’asta è stata devoluta a favore del Progetto di ricerca sul Covid-19, dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico di Milano, cui obiettivo è di applicare uno studio molecolare per individuare i mezzi diagnostici efficaci da impiegare, i bersagli terapeutici contro cui sperimentare i farmaci in clinica e i meccanismi molecolari e delle basi genetiche della malattia associata all’infezione.

Che dire, anche l’arte sta dando il suo contribuito.

In particolare, lo stesso Vezzoli ha commentato: “Il mio vuole essere un omaggio all’Italia e a Lucio Fontana. E vorrei solo citare un verso di Anthem di Leonard Cohen: “There is a crack in everything, that’s how the light gets in” (C’è una crepa in ogni cosa, è così che la luce riesce ad entrare)”.

La Fondazione Lucio Fontana ha appoggiato l’iniziativa riconoscendo l’accostamento e la sensibilità di questo periodo all’artista.

Non è finita qui, la missione dellopera continua tanto che il quadro potrebbe essere esposto, quest’autunno, a Milano, come conferma Claudia Dwerk: “Ci è arrivata una richiesta per una mostra a Palazzo Reale a settembre: abbiamo informato l’artista e il collezionista si è dichiarato favorevole a prestare l’opera. Sarebbe la prova di un messaggio che continua”.

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