L’Arabesque presenta la nuova collezione 2024-25

La natura come un mantra, come un’immensa madre che abbraccia il mondo, questo il mood della nuova collezione L’arabesque

La natura come un mantra, come un’immensa madre che abbraccia il mondo e che noi non dobbiamo mai smettere di amare. Quella di un fiore gigante, simbolismo magico per Yayoi Kusama che ci si immerge, quella di una bambina che ricorda giardini e ne disegna i profili, la memoria del Parc Güell di Gaudí e dei fiori che da lì ci trasportano in mondi magici. La natura sempre in ogni istante come un cielo sempre presente. Per pensare sempre.

Il paesaggio naturale scompare, lascia il posto alla rappresentazione di un paesaggio interiore: non più fiori ma ricordi, emozioni e associazioni di idee.Quelli di Chichi Meroni esprimono la fuga dalla realtà sensibile e l’intuizione creativa. Fiori che mettono in scena, proprio come le creazioni sgargianti di Yayoi Kusama, il rapporto intenso e intimo di chi crea con la natura, riproducendo un paesaggio cosmico ricco di simbologia.

Il filone di flower power che emerge dalla collezione AI 24 di Chichi Meroni evoca Les Fleurs du Mal, la Natura delle Corrispondenze di Baudelaire, i Poètes Maudits, Yayoi Kusama e i suoi fiori giganti, ipnotici e psichedelici. Punta soprattutto ai fiori tridimensionali: ricamati, incastonati, appoggiati, vividi. Delicate rose 3D ornano abiti a ruches asimmetriche e capispalla, maxi margherite ed ellebori di velluto impreziosiscono gonne a ruota, grandi tulipani spiccano su lunghi cappotti militareschi. Un prato di Erigeron invade il tulle nero dell’abito mentre la gonna bouillonnée si trasforma in un giardino impressionista di rose spampanate e il collo della giacca diventa una corolla immaginaria.

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