RETI 2025: Oltre la Vanitas, dentro la pressione estetica
A Milano, la mostra RETI 2025 mette in dialogo la fotografia di Debora Garritani e la scultura di Rachele Bianchi, esplorando la figura femminile tra antiche armature e pressioni moderne.
Dall’6 al 30 novembre 2025, l’ARCHIVIO RACHELE BIANCHI e ISORROPIA HOMEGALLERY presentano la mostra RETI 2025 Milano. L’esposizione mette in scena le opere di DEBORA GARRITANI in un dialogo serrato con i lavori di RACHELE BIANCHI. L’evento si terrà presso l’Archivio Rachele Bianchi in via Legnano, 14 a Milano, con inaugurazione mercoledì 5 novembre 2025, dalle 18:00 alle 21:00.
La mostra RETI 2025, curata dall’Archivio Rachele Bianchi e da Isorropia Homegallery, espone due serie fotografiche significative di Debora Garritani che si confrontano con sculture e disegni di Rachele Bianchi. Questo evento realizza un inedito discorso a due voci. Mette a confronto due artiste che, sebbene provenienti da tempi diversi, esplorano la rappresentazione della donna come spazio di cura, resistenza e trasformazione.

La mostra fa parte del ciclo Rete Aperta, un progetto espositivo continuativo. Con Rete Aperta, l’Archivio invita giovani artisti contemporanei a misurarsi con l’opera di Rachele Bianchi, stimolando dialoghi tra linguaggi, epoche e sensibilità differenti.
La Donna tra Vanitas e Pressione Estetica
Questo inedito confronto artistico esplora la figura della donna come simbolo sospeso tra una vanitas contemporanea e la tensione tra l’accettazione del tempo e la pressione estetica. Emergono figure materne e ammantate che trasformano la fragilità in forza. Generatività, responsabilità e resistenza si intrecciano, offrendo una critica ai modelli estetici contemporanei. La mostra invita il visitatore a riflettere sul rapporto tra il corpo femminile e la pressione sociale.
Nella prima serie fotografica, Nihil sub sole novum (Nulla di nuovo sotto il sole), Debora Garritani reinventa la Vanitas in chiave contemporanea. Utilizza elementi della tradizione pittorica come l’oro delle cornici, riferimenti all’iconografia rinascimentale del ritratto e paesaggi ispirati a Raffaello. Accanto a questi, inserisce i simboli classici della Vanitas: il soffione, la bolla di sapone e il teschio, che evocano la fugacità della bellezza, dei piaceri e della vita. La vanità diviene così una lente critica sulla riduzione dell’essere a mera superficie, richiamando alla coltivazione di valori durevoli e alla responsabilità verso il sé autentico.
Con Metaxis (Essere in mezzo), l’artista aggiunge profondità esplorando la sospensione tra l’accettazione del tempo e la pressione estetica. Nelle sue immagini, la guaina diventa emblema di un conflitto interiore: è custodia e costrizione allo stesso tempo. Garritani immagina una società futura che, pur avendo restituito alle donne il potere civile, le vede imprigionate nei canoni ereditati dalla cultura patriarcale. Le sue figure quasi-manichino inseguono una bellezza esasperata, generando frustrazione e alienazione. Le pose, che richiamano le Veneri rinascimentali, evidenziano il paradosso tra l’armonia antica e un ideale artificiale e incontrollato.

Il Dialogo con Rachele Bianchi: Nudi e Mantelli
Il dialogo con Rachele Bianchi attraversa questi temi. I suoi nudi degli anni Cinquanta emergono come un controcanto alla teatralità fotografica. Il segno a matita di Bianchi restituisce il corpo come verità, come luogo di generatività non solo biologica, ma anche etica e relazionale. Le figure materne di Rachele Bianchi portano il peso della quotidianità. Mescolando protezione e presenza, Bianchi offre una figura di resilienza che dialoga con Metaxis: dove Debora Garritani mostra la guaina come costrizione, Bianchi mostra il mantello come armatura.
Per questo, la mostra include anche le figure ammantate degli anni Settanta: donne avvolte in mantelli che fungono da armature. Questi mantelli non sono ornamentali, ma strumenti di protezione, barriere contro “l’architettura” del mondo esterno. Messo in relazione, il corpus espositivo approfondisce il tema della generatività in senso ampio: come cura, come produzione di mondi, come pratica di responsabilità politica e affettiva.
La disposizione curatoriale accentua questi scambi, ad esempio collocando la fotografia di Metaxis vicino alle ammantate per rendere palpabile la tensione tra costrizione e protezione, e disponendo le immagini di Nihil accanto ai nudi e alle figure materne per amplificare la riflessione sulla donna.
L’accostamento non cerca una sintesi definitiva, ma solleva domande: come si pratica oggi la responsabilità femminile in un mondo di immagini? In che modo la cura e la generatività resistono alle pressioni estetiche e alle architetture del potere? Al centro resta la donna come soggetto complesso: corpo, anima e storia. Le opere di Garritani e Bianchi mostrano che la responsabilità femminile è una pratica viva, fatta di scelte, protezioni e creazioni che trasformano il rapporto con il mondo e con il futuro.
Le Artiste e gli Organizzatori
Debora Garritani (nata a Crotone nel 1983) si è diplomata in pittura e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2013 collabora con il gallerista Enzo Cannaviello. Finalista al Premio Cairo 2014, nel 2024 ha vinto il Premio VAF Stiftung, esponendo alla Stadtgalerie di Kiel e al MART di Rovereto. Ha esposto in importanti sedi come il Museo Santa Giulia di Brescia, il Museo Riso di Palermo, il Museo Arcos di Benevento e il Palazzo della Permanente di Milano.

L’Archivio Rachele Bianchi, fondato nel 2019, si dedica alla conservazione e valorizzazione dell’opera della scultrice. Promuove il suo lavoro, partecipa a iniziative culturali e sostiene nuovi talenti, mantenendo vivo il legame tra l’arte del Novecento e le espressioni contemporanee. (Sito: www.archiviorachelebianchi.it)
Isorropia Homegallery è un’associazione culturale no profit di Milano che promuove la diffusione dell’arte contemporanea (figurativa, espressiva e multimediale) attraverso eventi e mostre. Sostiene i progetti degli artisti collaborando anche con gallerie. (Sito: www.isorropiahomegallery.org)
INFORMAZIONI MOSTRA
Titolo: RETI 2025
Date: 6 – 30 novembre 2025
Sede: Archivio Rachele Bianchi | Via Legnano, 14 Milano
(Indicazioni: M2 Lanza – M1 Cairoli)
Opening: mercoledì 5 novembre 2025, ore 18:00 – 21:00
Ingresso: Libero, previa registrazione alla mail info@archiviorachelebianchi.it
INFORMAZIONI:
ARCHIVIO RACHELE BIANCHI
info@archiviorachelebianchi.it
#archiviorachelebianchi
www.archiviorachelebianchi.it
ISORROPIA HOMEGALLERY
info@isorropiahomegallery.org
#isorropiahomegallery
www.isorropiahomegallery.org
A cura di Davide Cannata
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