VIP e influencer mettono in vendita i loro armadi. Da Belen Rodriguez a Gué Pequeno, da Giulia De Lellis a Tommaso Zorzi

È boom in Italia per l’usato con 24 milioni di acquirenti e giro d’affari da 25 miliardi di euro annui. Il 40% dei consumatori interessato al settore

Fino al 29 ottobre uno speciale Pop-Up Store Qlhype a Milano (via Borgonuovo, 1) ospiterà le celebrità insieme ai loro armadi! Ignazio Moser è il co-founder della startup!

Che si dica “second hand” o “pre-loved”, il risultato è lo stesso. Gli italiani hanno la “febbre” da abiti usati: una vera e propria economia parallela che nel 2022 ha portato 24 milioni di cittadini a comprare vestiti di seconda mano e il cui giro d’affari, secondo l’Osservatorio Second hand economy, ha toccato i 25 miliardi di euro ed è destinato a crescere. La spesa procapite per l’abbigliamento di seconda mano supera così in Italia la soglia dei mille euro annui (1.042 euro circa) coinvolgendo il 40% dei consumatori italiani.

Abiti pre-loved appartenuti a vip, influencer, e personaggi del mondo dello spettacolo

Proprio per incentivare e sostenere il mercato del “second hand”, che garantisce agli acquirenti sensibili risparmi di spesa e produce effetti positivi sull’ambiente, un gruppo di giovani imprenditori e celebrities – da Ignazio Moser a Simone Marini, passando per Cecilia Rodriguez, Giulia Allievi e Maurizio Vaccai – ha lanciato la piattaforma QLHYPE dove vendere abiti pre-loved appartenuti a vip, influencer, e personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dei social: Belen e Cecilia Rodriguez, il rapper Gue Pequeno, Giulia De Lellis, Tommaso Zorzi e molti altri.

Il second hand a firma dei VIP

La grande innovazione di QLHYPE rispetto ai noti market di second hand già esistenti è che si tratta solo di capi altamente selezionati di grandi brand. Non ci sono vestiti del fast fashion ma in qualche modo abbiamo ‘traslocato’ gli armadi di VIP e influencer sulla vetrina di QLHYPE – spiega Ignazio Moser, co-founder della startup – Andando sul sito infatti si può scegliere la sezione “CLOSET” in cui si trovano circa 30 armadi con i vestiti divisi per VIP corredati di foto, cartellino originale e prezzo scontato appositamente per QLHYPE. Sul sito i nostri clienti potranno non solo comprare gli abiti di pregio dei VIP – selezionati in base ai gusti di chi li ha indossati – ma anche vendere i propri, attivando così quella virtuosa circolarità economica in cui noi tanto crediamo”, aggiunge Moser, convinto, come tutti gli altri soci della startup, dell’enorme importanza del second hand come veicolo di sostenibilità. Acquistare un capo pre-loved consente di allungare la vita ad un prodotto già esistente riducendo così i costi ambientali legati allo smaltimento e consentendo un taglio consistente delle emissioni di CO2 in atmosfera. Accanto ad una crescente tendenza al risparmio, specie nella generazione 25-34 anni, si registra infatti un forte aumento dell’attenzione nei confronti dell’ambiente e quindi una lotta convinta al fast fashion, una delle industrie più inquinanti del pianeta.

Negli Stati Uniti, comprare abbigliamento pre-loved è normale

Nel mondo anglosassone in principio, ed ora negli Stati Uniti, comprare abbigliamento pre-loved è normale, soprattutto per le nuove generazioni di consumatori, e anche in Italia sta cambiando la mentalità collettiva – prosegue Moser – Può essere assolutamente una buona pratica da seguire quella di non buttare abiti usati ma farli indossare da un’altra persona. Senza contare che chi acquista in questo modo può risparmiare dal 50 al 70%, come nel caso delle scarpe” – conclude Moser.

Un Pop-Up Store a Milano

Proprio in questi giorni QLHYPE ha allestito un Pop-Up Store a Milano (via Borgonuovo, 1) che sarà aperto al pubblico fino al 29 ottobre e ospiterà alcuni vip insieme ai loro armadi, tra questi Cecilia Rodriguez, Tommaso Zorzi, Guè, Giulia De Lellis e Federico Barengo. Dopo aver spento la prima candelina QLHYPE intende proseguire il suo viaggio imprenditoriale aprendo alla vendita in Europa e con l’obiettivo di sbarcare presto anche negli Stati Uniti.

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