Chardonnay e Seppioline, la “coppia” ideale a tavola

L’unione perfetta per l’inverno: Chardonnay Sanct Valentin e Seppioline novelle alla brace, cime di rapa, fegato di seppia e ricci di mare

L’accostamento ideale per quest’inverno unisce lo Chardonnay Sanct Valentin di San Michele Appiano e le Seppioline novelle alla brace, cime di rapa, fegato di seppia e ricci di mare di Nicola Gronchi, chef stellato del Ristorante Romano di Viareggio (LU).

Per ritrovare il calore durante la stagione fredda, Cantina San Michele Appiano, in collaborazione con i St. Michael-Eppan Loversélite che comprende cuochi, sommelier e imprenditori attivi nel settore enogastronomico, propone l’unione perfetta: Chardonnay Sanct Valentin e Seppioline novelle alla brace, cime di rapa, fegato di seppia e ricci di mare di Nicola Gronchi, chef del Ristorante Romano, una Stella MICHELIN a Viareggio (LU). Un piatto raffinato e ricco di sfumature gustative che, unito alle note tostate e alla spiccata mineralità del vino della prestigiosa cantina altoatesina, trova la giusta esaltazione ed armonia.

IL VINO. Chardonnay Sanct Valentin 2021.
La linea Sanct Valentin esprime al meglio, assieme ad APPIUS, tutta la competenza e l’esperienza di Hans Terzer, enologo della Cantina San Michele Appiano. Vini eleganti, stratificati e multidimensionali, caratterizzati da un ottimo potenziale d’invecchiamento e prodotti tramite l’utilizzo esclusivo delle uve più pregiate del territorio. Lo Chardonnay, uno dei vitigni prediletti di questo grande territorio, ci regala uve di grande qualità, capaci di dare vita a un vino pregiato, di notevole forza ed eleganza: alla vista appare di colore giallo paglierino, con accennati riflessi verdi, mentre al naso emergono profumi di frutti a polpa gialla accompagnati da note vanigliate e tostate. Al palato, infine, lo Chardonnay Sanct Valentin si presenta potente, minerale, burroso e corposo.

LA RICETTA. Seppioline novelle alla brace, cime di rapa, fegato di seppia e ricci di mare.
La preparazione del piatto proposto dal Ristorante Romano prevede la realizzazione di due salse, che vengono unite alle seppioline scarpetta, piccole seppie molto tenere e saporite, precedentemente pulite e curate. La salsa alle cime di rapa viene realizzata sfogliando le cime, sbollentandole e sfumandole con un goccio di succo di limone, per poi frullarle. La salsa ai fegati di seppia, invece, prevede che i tentacoli delle seppie vengano rosolati con l’olio, un goccio di soia e acqua: dopo cinque minuti di cottura si aggiungono i fegati e il tutto viene emulsionato con un minipimer a immersione. Prima del servizio, il piatto viene schizzato con la salsa alle cime di rapa e al centro viene aggiunta un po’ di salsa di fegati di seppia, assieme ai ricci di mare. Il tutto, infine, è coperto con le seppioline arrostite e alcune foglie di cima di rapa. 

Seppioline novelle alla brace, cime di rapa, fegato di seppia e ricci di mare. Ricetta dello Chef di cucina Nicola Gronchi

Ingredienti per quattro persone:

Quattro seppioline scarpetta da 60 g ciascuna

Quattro tentacoli di seppia

Quattro fegati di seppia nera

Cime di rapa

Succo di limone

Soia

Olio di semi Ricci di mare 40 g

Procedimento

Preparazione delle seppioline scarpetta:

Pulire le scarpette da loro inchiostro, tagliate gli occhi e togliete il dente

Preparazione della salsa di cime di rapa:

Sfogliare le cime, sbollentarle e sfumarle con un goccio di succo di limone, frullare e tenere da parte la salsa.

Preparazione della salsa al fegato di seppia:

Rosolare i tentacoli delle seppie con l’olio, un goccio di soia e acqua, dopo cinque minuti di cottura aggiungere i fegati ed emulsionare con un minipimer a immersione

Finitura del piatto:

Arrostire le seppioline alla brace.

In un piatto piano schizzare con la salsa di cime di rapa, al centro un po’ di salsa di fegato di seppia, i ricci di mare e infine coprire il tutto con le seppioline arrostite e alcune foglioline di cime di rapa

La cucina di Nicola Gronchi porta avanti, dal 2020, il lavoro svolto per mezzo secolo dalla signora Franca, moglie del fondatore del ristorante Romano Franceschini. Non è mutato, però, lo stile della proposta gastronomica, fatto di sobrietà e attento custode dei profumi e dei sapori della Versilia: i migliori piatti della tradizione vengono rivisitati con semplici e piccole novità, tanto nella materia prima quanto nei sistemi di cottura e nella presentazione, per offrire ai commensali un viaggio sensoriale fatto di consistenze sorprendenti e abbinamenti inaspettati: un’attenzione all’eccellenza, quella di Nicola Gronchi, che richiama la filosofia della “qualità senza compromessi” della Cantina San Michele Appiano e del winemaker Hans Terzer, che l’ha portata a diventare una tra le aziende più affermate del panorama vitivinicolo dell’Alto Adige e di tutta Italia.

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