Coppa delle Alpi: un viaggio storico tra sfide e tradizione
Coppa Delle Alpi: Emozione E Tradizione
La quinta edizione della Coppa delle Alpi si è svolta dal 12 al 16 marzo e ha segnato il ritorno all’impostazione invernale che ha caratterizzato la storica manifestazione. Nel 2024, gli organizzatori hanno sostenuto il progetto Grande Viaggio Alpino a favore delle comunità locali. Quest’anno invece hanno abbracciato con orgoglio la natura originaria della gara. L’appuntamento prestigioso ha aperto con energia il Campionato Italiano Grandi Eventi di Aci Sport. Ha raccolto la partecipazione di 42 equipaggi provenienti da 10 Paesi. Gli organizzatori hanno presentato una manifestazione che unisce tradizione, innovazione e la passione per il motorsport.
Il percorso in prima luce
La competizione ha avuto inizio con il primo trofeo intitolato Città di Brescia. I piloti son partiti da Corso Zanardelli nel cuore pulsante di Brescia e hanno affrontato un itinerario di 900 chilometri suddiviso in 3 tappe. I partecipanti hanno affrontato 82 prove cronometrate e 6 prove di media che li hanno messi alla prova su tratti pieni di tornanti e salite in stile alpino. Gli appassionati han seguito la gara che ha esaltato la velocità e la maestria tecnica, e ogni curva del percorso ha suscitato grande entusiasmo.
Sfide, monumenti e paesaggi
Il giorno seguente, i piloti si son mossi da St. Moritz e attraversato il Passo del Fuorn si son diretti verso la suggestiva Val Müstair. I partecipanti hanno ammirato il celebre Monastero di San Giovanni e il magico Lago di Resia, famoso per il campanile sommerso. La carovana ha attraversato il confine austriaco e si è fermato a Stams per gustare un pranzo genuino. Dopo aver attraversato il famoso Brennero, gli organizzatori hanno diretto la gara verso Bressanone. Ogni tappa del percorso ha enfatizzato il legame tra sport, cultura e bellezza paesaggistica, regalando emozioni forti ai partecipanti e al pubblico.

Velocità e passione sulle strade
Il terzo e ultimo giorno, i piloti son partiti da Bressanone e han percorso il famoso Passo Sella attraversando la Val di Fassa e la Val di Fiemme. La gara è andata ancora avanti fino al Lago della Serraia a Baselga di Piné, dove i partecipanti hanno consumato un pranzo all’insegna del gusto e dell’energia. Gli atleti han proseguito verso Trento e hanno concluso il percorso con una cerimonia di premiazione a Ponte di Legno-Tonale. Ogni segmento del percorso ha stimolato il coraggio e la determinazione, facendo vivere agli spettatori un’esperienza unica e irripetibile.
Auto storiche e protagonisti dell’epoca
L’evento ha esibito un parco vetture ricco di modelli di immenso valore storico. Tra questi ha spiccato la leggendaria Bugatti T 37 A del 1927, che è stata guidata con maestria da Matteo Belotti e Ingrid Plebani, vincitori dell’edizione del 2023. Gli organizzatori han messo in mostra in totale 4 vetture anteguerra, insieme a modelli iconici degli anni ’50, ’60 e ’70. I piloti Hanno affrontato ogni tratto del percorso con passione, esaltando una tradizione che unisce passato e presente in un turbinio di emozioni e abilità. Le vetture e i protagonisti hanno incarnato il coraggio e lo spirito competitivo che caratterizzano il motorsport.
Un viaggio nella storia della velocità
Gli organizzatori han celebrato una tradizione che risale al 1921, quando un gruppo di audaci piloti affrontò un percorso di 2300 chilometri tra le montagne. Gli appassionati ricordano un’epoca in cui il percorso veniva definito “asprissimo” da un manifesto dell’epoca.
Con lo spirito indomito della Freccia Rossa, ogni edizione della Coppa delle Alpi richiama l’eroismo e la determinazione dei pionieri dell’automobilismo. L’evento continua a ispirare nuove generazioni e a mantenere vivo il fascino delle corse d’altri tempi, arricchendo il panorama sportivo con emozioni autentiche e ricordi indelebili. La Coppa delle Alpi continua a scrivere pagine importanti della storia del motorsport, facendo rivivere ogni anno le emozioni e i valori di un tempo che rimangono per sempre nel cuore degli appassionati.
A cura di Martina Russo
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