Elon Musk: dopo il lockdown va in orbita

La quarantena del genio di Tesla e SpaceX è stata piena di sorprese, inclusa la nascita di suo figlio.

Qual è la prima cosa che avete fatto dopo il lockdown?

Elon Musk, per esempio, è diventato padre per la sesta volta e ha mandato in orbita la navetta Dragon, partita da Cape Canaveral con a bordo due astronauti americani, verso la Stazione Spaziale Internazionale, scrivendo così una nuova pagina di storia americana.

Beh, un genio visionario è abituato a pensare e fare in grande, ma il punto è un altro: nulla può fermarlo, neanche il Covid-19. 

Ora, tra i suoi obiettivi c’è quello di far raggiungere Marte al razzo Big Falcon, entro il 2015. Nel frattempo, è impegnato a sfidare il governo della California, tanto da rischiare l’arresto nel tentativo di far riaprire con anticipo la produzione delle sue vetture elettriche – ricordiamo che prima del Coronavirus, questo doveva essere l’anno del trionfo definitivo della Tesla -. Contemporaneamente lavora e sviluppa i progetti per i collegamenti sotterranei ultraveloci della sua Boering Company e della Neuralink, dove si cerca di riprodurre connessioni dirette tra il cervello umano e l’intelligenza artificiale dei computer.

Elon Musk con il piccolo X Æ A-12.

Negli ultimi 20 anni, si è interamente dedicato a tutto questo. Per comprendere meglio, è necessario fare un salto all’indietro di circa 17 anni, quando nel numero di Forbes del 12 maggio 2003, ben cinque anni dopo il debutto della prima Tesla in produzione, il giornalista Lubove intervistandolo scriveva: “Quando parla del futuro di SpaceX, Musk inizia a sentire in testa la colonna sonora di Star Trek”.

In poche parole, Musk è nato con il pallino di salvare l’umanità e portarla su Marte, e infatti affermava: “C’è sempre il rischio di una catastrofe – come ciò che è successo ai dinosauri – oppure di una grande guerra nucleare globale. Dal punto di vista della garanzia della sopravvivenza dell’umanità, la cosa più potente che potremmo fare è stabilire una seconda civiltà autosufficiente al di fuori della Terra, e l’unico posto realmente fattibile è Marte”. Non mancano molti anni alla realizzazione di questo sogno e, a supportarlo insieme alla schiera dei suoi fan – i Musketeers – , si è aggiunto anche Trump. 

Durante la quarantena, mentre qualcuno sperimentava il lievito madre, saccheggiava supermercati, oppure si dilettava a impiattare pranzi e cene alla Master Chef, Elon e la sua compagna Grimes, tra i tanti impegni, erano intenti a scegliere il nome del loro primo figlio X Æ A-12, successivamente cambiato su richiesta dell’anagrafe della California che non riconosce tali caratteri in X Æ A-XII (non ci soffermiamo sulla spiegazione per ovvi motivi ndr).

Qualche piccolo scotto Elon Musk lo paga sempre e, stando ai ben informati, avrebbe iniziato da ragazzino, quando veniva bullizzato a scuola. Sicuramente la sua carriera di successo avrà fatto mordere i gomiti a chi si è preso gioco di lui, ma ogni qual volta che il Signor Tesla propone un progetto, un’idea o semplicemente commenta fatti, questa diventa sempre una notizia sulla quale molti ricamano. 

Su Twitter vanta ben 35 milioni di followers e i suoi cinguetii non passano mai inosservati. Era l’inizio di marzo, prima che la pandemia deflagrasse, quando con il messaggio: “Il panico fa più danni del virus”, ha scatenato un polverone, pur di non far chiudere lo stabilimento di produzione delle Tesla di Fremont. Poi davanti ai dati, gli USA hanno deciso di fermarsi, fino a quando il Presidente degli Stati Uniti ha iniziato a fare pressione per riaprire e far ripartire il Paese. 

Naturalmente le dita di Elon non hanno resistito al prurito, e subito via social ha fatto sapere a lettere maiuscole “FREE AMERICA NOW”. Successivamente, si è impantanato in una clamorosa affermazione con un Twitt: “L’allargamento degli obblighi di rimanere in casa o, come li chiamo, di imprigionare le persone nelle proprie abitazioni, contro i loro diritti costituzionali significa, nella mia opinione, violare le libertà delle persone in modi sbagliati e orribili, distanti dalle ragioni per cui le persone sono venute in America e hanno costruito questo Paese. Se qualcuno vuole stare a casa affari suoi e va benissimo. Tuttavia, dire che non possano lasciare le loro abitazioni e che saranno arrestati se lo faranno, questo è fascista. Non è democratico, non è libertà. Restituite alle persone la loro dannata libertà”.

Musk ha impiegato molti twitt per spiegare che la sua è la stessa rabbia delle persone che lavorano con lui, e insieme hanno visto anni di lavoro fermarsi a causa di un virus, continuando a sostenere che in alcune zone è stato inutile chiudere le fabbriche. Già a proposito del coronavirus ha la sua teoria, ma quel che resta del suo lockdown sono i risultati: è diventato di nuovo padre, è riuscito a rimandare l’America in orbita, inaugurando una nuova era di voli commerciali nello spazio, e il titolo Tesla è volato in borsa, con un valore odierno di 166 miliardi. Chapeau.

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