Giornata mondiale del benessere sessuale, parla la Dott.ssa Cosmi

In occasione della Giornata mondiale del benessere sessuale, LELO ci invita a riflettere sull’importanza di una vita sessuale sana come aspetto essenziale per la nostra felicità, insieme alla Dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa SISP e consulente LELO

Dal 2010, il 4 settembre di ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove la Giornata mondiale del benessere sessuale per diffondere una maggiore consapevolezza sul tema. Parlare di benessere sessuale, infatti, non consiste soltanto nell’informare sulla prevenzione dalle IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse) e delle gravidanze indesiderate, ma abbraccia una visione più completa dell’idea di benessere, promuovendo la libertà di vivere la propria sessualità, qualunque essa sia, senza pregiudizi.

Giornata mondiale del benessere sessuale

“Come ci ricordano infatti le principali Agenzie che si occupano di benessere e di salute sessuale e come già riportato dalla Millennium Declaration for Sexual Health del 2005, in occasione del 17° Congresso Mondiale di Sessuologia a Montreal, la salute sessuale è universalmente riconosciuta come aspetto fondamentale del benessere della persona, come un diritto a cui ogni individuo deve poter accedere. Parlare di salute sessuale significa quindi andare oltre una visione che implica “l’assenza di malattia”, per orientarsi invece verso un’idea di benessere più globale, più complessa e completa, che include il diritto a vivere una sessualità libera da coercizione e pregiudizi, paritaria, senza discriminazioni di genere, di etnia o culturali”, interviene Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa SISP e consulente LELO.

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Il benessere sessuale è uno degli aspetti più importanti della vita di un individuo e della sua identità: da una ricerca LELO del 2021 che indaga le abitudini sessuali degli italiani, emerge che la sessualità, sia questa pensata, praticata o discussa, è da sempre al centro dei nostri interessi e parte integrante delle nostre vite, a prescindere dal genere e dalla situazione sentimentale. La sessualità è ritenuta molto importante dal 65% degli intervistati, percentuale che aumenta ulteriormente nella fascia di età tra i 30 e i 39 anni. (75%). 

“La sessualità è un aspetto centrale nella vita di ogni individuo: nasce e muore con l’essere umano e accompagna la persona nelle diverse fasi della vita modificandosi a seconda delle età e degli eventi che investono l’essere umano. Ovviamente, l’interesse verso la vita sessuo-affettiva risente dell’età; in una fascia d’età più giovane, complici anche gli aspetti fisici ed ormonali oltre che ambientali, l’interesse per la sessualità può essere molto forte, proprio perché implica la scoperta di aspetti prima non conosciuti. Con l’età adulta e successivamente con l’età matura questo interesse non viene meno ma “si trasforma”, investendo aree diverse (come, ad esempio, un minor interesse verso la prestazione e un maggior risalto ad aspetti qualitativi ed affettivi) che hanno maggior attinenza con aspetti relazionali” aggiunge la dott.ssa Valentina Cosmi. 

Una delle missioni fondanti di LELO, leader nel settore dei sex toys e del benessere sessuale, è proprio quella di promuovere una sessualità più piena, più libera, più vibrante per far sì che sia sempre più facile parlarne apertamente, senza tabù e imbarazzi. Per affrontare l’argomento con la dignità e il rispetto che merita, è necessario comprendere come il piacere sia essenziale per il nostro benessere e che abbiamo pieno diritto alla soddisfazione sessuale. Ecco alcuni spunti su cui riflettere: 

Giornata mondiale del benessere sessuale
Lasciare spazio al piacere nella nostra vita 

Il piacere è una forma di amore e cura di sé ed è per tutti, a prescindere da tutto. Una vita sessuale sana è una parte di ciò che siamo e qualcosa che ci porta gioia e appagamento, ed è essenziale per la nostra felicità. I benefici fisici dell’orgasmo sono scientificamente provati e vanno ben al di là dell’immediata sensazione di appagamento che proviamo: gli ormoni rilasciati durante il picco massimo di piacere, endorfine, serotonina e ossitocina, hanno effetti positivi sul nostro umore, combattono l’insonnia, il mal di testa, la depressione, rafforzano il nostro sistema immunitario. 

Come ci ricorda la dott.ssa Cosmi, infatti, “i benefici legati al piacere sono eterogenei e comprendono aspetti fisici e psicologici: occorre inoltre pensare che quando parliamo di piacere non facciamo riferimento solamente al momento dell’orgasmo, che indiscutibilmente porta con sé molteplici elementi positivi, ma dobbiamo pensare ad un aspetto più ampio che comprende il piacere legato al contatto fisico e alla vicinanza con l’altro, al piacere legato alla possibilità di scoprire una situazione di intimità con se stessi e/o con il partner, al piacere legato a quello che una determinata situazione significa per la persona. Per alcuni individui, a causa di esperienze pregresse negative o per caratteristiche di personalità, può essere difficile lasciarsi andare al piacere e al contatto fisico, con una conseguente difficoltà ad accogliere il piacere e il gioco nella propria vita”. 

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Sappiamo bene che le relazioni sane sono tra i migliori stabilizzatori naturali dell’umore attualmente disponibili, ma il piacere e la sessualità non sono riservati solo a chi ha una relazione di coppia; anche l’autoerotismo gioca un ruolo importante nella ricerca del benessere sessuale come dimostrano i dati della ricerca sopracitata: la maggior parte degli italiani che ha provato l’autoerotismo almeno una volta concorda sul fatto che sia un’ottima pratica per raggiungere il piacere (82%) e per conoscere sé stessi e il proprio corpo (76,1%). 

Tuttavia, nonostante il 57% degli intervistati dichiari di praticarlo regolarmente, emergono ancora fortissime differenze di genere nella pratica dell’autoerotismo: mentre il 70% degli intervistati di genere maschile lo ha praticato nel corso dell’anno precedente, nel caso del genere femminile la percentuale scende al 45% mentre il 25% delle donne dichiara addirittura di non averlo mai provato; differenze che si accentuano ulteriormente con l’aumentare dell’età anagrafica. 

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