Jane Birkin: Non c’è divertimento in una borsa se non viene presa a calci

Scomparsa lo scorso 16 luglio, Jane Birkin rimarrà immortale grazie al suo stile senza tempo: un misto di casual britannico e di raffinata eleganza francese

Il mondo dello showbiz e della moda dice addio a una delle sue icone. A 76 anni, lo scorso 16 luglio, è venuta a mancare una delle bellezze più raffinate, audaci, irriverenti, originali e sempre attuali: l’attrice, cantante e regista britannica naturalizzata francese Jane Birkin. Il suo fascino è sempre stato declinato in un esplosivo mix di talento, personalità e stile. E dire che lei così di descriveva: «Una donna che vorrebbe recitare in jeans e a piedi nudi, o essere filmata come se fosse trasparente, anonima, una persona come tante».

Una icona Hippie

Lei, invece, è stata tutto tranne che invisibile, al contrario, per anni è stata d’ispirazione a tante donne di tutto il mondo. E il suo stile è ancora oggi attualissimo. Un esempio? Jane indossava jeans abbinato a top bianchi, è stata tra le prime a sfoggiare mini abiti in versione trasparente, compresi quello crochet (usati persino in occasione dei suoi due matrimoni) e a sostituire le classiche borse con ceste di vimini. Negli anni ’70, poi, è stata una delle icone hippie grazie ai suoi mini dress con maniche a campana, i pantaloni a zampa e i maxi abiti. Tutti elementi a cui la moda, soprattutto la più sofisticata. ancora oggi, strizza l’occhio.   

Un incontro casuale in aeroporto

Non a caso è lei che ha ispirato uno dei gli stilisti più famosi del mondo per la creazione di una borsa che è tuttora un cult e un “must have” delle fashion addicted. Un incontro, quello tra Jane e il creativo di una delle più prestigiose maison di moda, ormai entrato nella leggenda. Stiamo parlando della nascita di una delle borse più famose di Hermès, oggetto dei desideri di praticamente ogni donna, nata – incredibile ma vero – da un incontro casuale in aeroporto. Si narra che la donna, già icona mondiale di stile, e Jean-Louis Dumas, ex presidente e direttore artistico del brand, si siano incontrati per caso, seduti vicini su un volo, quello Air France Parigi-Londra, per la precisione. In quel contesto, La Birkin avrebbe confidato a Dumas di non riuscire a trovare una borsa abbastanza grande da poter contenere tutte le sue cose. Lei, infatti, stava “annaspando” nel rovistare tra le sue cose, tra agende piena di fogli e i biberon della figlia Lou e, alla fine, tutto il contenuto della borsa si rovesciò, Dumas, nell’osservarla mentre raccoglieva tutti gli oggetti dal pavimento, fu ispirato. Una volta arrivato a destinazione, disegnò una borsa profonda e morbida, con una tasca. In pratica, creò una versione più capiente della Kelly bag, quella ispirata a Grace Kelly.

Voluta da tutti, imitata da molti…

Il modello “Birkin” è subito diventato, per l’appunto, un oggetto iconico, menzionato persino all’interno di canzoni e film. Viene nominato nella famosissima serie “Sex and the City” dalla super glamour Samantha Jones, è uno degli oggetti del desiderio della ricchissima “nonna” delle “Gilmore Girls”, e compare in un verso di Beyoncé, tanto per fare qualche esempio. Super star le Kardashian e Chiara Ferragni, ovviamente, la possiedono. Tanti negli anni sono stati i tentativi di emulazione. Per questo è addirittura nato l’account “The Fake Birkin Slayer”, specializzata, su Instagram, nella caccia ai modelli falsi.

Le borse di Jane Birkin erano personalizzate

E Jane Birkin, ovviamente, usò quella borsa disegnata “su misura” per lei, la riempendola fino all’orlo e personalizzandola con particolari tutti personali, come braccialetti e corde colorate. «Non c’è divertimento in una borsa se non viene presa a calci, quindi sembra che il gatto ci si sia seduto sopra, e di solito è così, Il gatto potrebbe anche esserci dentro!», diceva. Una cosa, quella di “prenderla a calci” che nessuna delle fortunate proprietarie di una Birkin oserebbe mai fare (visto soprattutto il costo non proprio abbordabile). Da ricordare che molte delle borse dell’artista furono messe all’asta a patto che i proventi fossero devoluti in beneficienza. Pare che in una delle borse donate, per l’esattezza sul manico, ci fosse veramente il segno del morso di un gatto! Sì, questa era, è e sarà per sempre, Jane!

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