Sandra Milo: bisogna imparare ad amare correttamente
A 90 anni, Sandra Milo partecipa allo shooting di Flewid, dedicato al Pride Month, mostrando il suo corpo e lanciando un importante messaggio di inclusività
«Abbraccia te stesso, la più grande rivoluzione». Questo il messaggio lanciato dal servizio realizzato per la rivista Flewid dedicata al Pride Month per sottolineare l’importanza della rappresentazione intersezionale ed incarnato da una delle artiste più iconiche d’Italia: Sandra Milo. Una rivoluzione che “Sandrocchia” porta avanti in maniera letteralmente “spregiudicata e coraggiosa”, rompendo gli stereotipi dei canoni estetici imposti da una società troppo spesso ipocrita, moralista e puritana, capace solo di etichettare e limitare. A posare con lei per questo importante progetto, anche Cley Cavalcane, Desirée Liliane Banco, Emanuele Tocchini, Fatima Mennella, Felissia Libimbi, Giulia Ludovica Scarpato, Martina Dulay e Silvia Ercolani.
90 anni e un corpo da “copertina”
Sì, perché Sandra ci mette la faccia, anzi, di più… Sul suo profilo social, fiera, ha infatti condiviso, a sorpresa, una selezione degli scatti fatti durante lo shooting. Nelle foto, la musa ispiratrice di Federico Fellini, mostra il suo corpo, quello che negli anni sessanta, quelli del boom del cinema nostrano, ha stregato gli spettatori di tutto il mondo. A favore di fotocamera, svela con una nuova maturità quelle curve sinuose che l’hanno consacrata sex symbol proprio di quei momenti d’oro. Un appellativo, quello di icona di sensualità, che, sfidando il tempo che avanza e i meri dati anagrafici, ancora mantiene di diritto su di sé. A 90 anni (compiuti lo scorso 11 marzo), dunque, la Milo posa mostrando le sue meravigliose gambe, così toniche da far idealmente “impallidire” una giovane. Non una sorta di gara generazionale ma la semplice ed inequivocabile prova che certi limiti sono solo gabbie imposte senza senso, di cui liberarsi, senza paura di giudizi (mai richiesti) che non hanno assolutamente valore.
Diversità come valore aggiunto e non limite
«Rivoluzione – dice Sandra Milo – è qualcosa che si evolve, che segue l’esigenza dei tempi. Arriva quando è giusto che avvenga un grande cambiamento. Il cambiamento è naturale, fa parte della vita. Il cambiamento non si può arrestare, è già in atto. La società si è evoluta, si è fatta trovare pronta ad accoglierlo così come dovrebbe fare una certa classe politica». Questa non è la prima volta che la 90enne diventa portavoce del diritto alla “diversità” come valore aggiunto e non certo come qualcosa di cui vergognarsi. Solo lo scorso anno, infatti, è stata nominata madrina del 36° Lovers Film Festival. Prima ancora si è schierata contro il divieto alla benedizione per le coppie LGBT ufficializzato dal Vaticano. Sì, perché pare che la società attuale abbia “paura” persino di un amore diverso da quello “catalogato” da menti palesemente bigotte, incapaci di accettare qualcosa di meravigliosamente naturale e bello come il sentimento.
Mai aver paura dell’amore…
«Non si deve aver paura dell’amore. – spiega infatti “Sandrocchia” – L’amore è la forza più grande del mondo e possederla è un privilegio ma bisogna imparare ad amare correttamente, mettendosi in ascolto dei bisogni dell’altro, curando il benessere di ogni individuo e non solo di quelli in cui ci si riconosce, consentendo a ogni forma di amore di esprimersi liberamente senza far sì che si senta a torto esclusa o peggio diversa, garantendo il diritto all’inclusività».
L’accettazione del proprio corpo anche nella terza età
Sandra Milo, pseudonimo di Salvatrice Elena Greco, emblema biondo dello spettacolo (anche se, in realtà, ha tinto i suoi capelli neri), ispiratrice di grandi registi italiani e internazionali, con il sorriso sempre sulle labbra (anche nei momenti più difficili della sua vita), dall’inconfondibile voce “in falsetto” e un modo di fare “leggero” che le ha fatto guadagnare l’appellativo di “svampita”, è una donna che sa come stupire. Ieri (come non ricordare l’accorato appello televisivo al figlio Ciro, che si è poi rivelato essere uno “scherzo”?) così come oggi. Importante però sottolineare il fatto che Sandra sappia e voglia sbalordire non solo a uso e consumo della notorietà. L’evidenza che la volontà sia (anche) quella di scardinare stereotipi, pagando pegno con la consapevolezza di attirare su di sé immancabili facili critiche, è proprio il suo essere in prima linea quando è il momento di lottare per i diritti, propri e altrui, facendolo con coraggio, grinta e onestà. Eccola dunque in “trincea” per l’accettazione del proprio corpo nella terza età, combattendo una collettività che pretende eterna giovinezza e che lascia sensualità e sessualità di diritto solo a corpi giovani e aderenti a modelli estetici determinati. Ma la battaglia ancor più grande è quella che porta verso la vittoria del cuore, con l’accoglienza e l’accettazione di un concetto d’amore totalmente inclusivo, mai esclusivo.
Non permettete a nessuno di farvi sentire diversi
«Non permettete a nessuno di farvi sentire il peso della disuguaglianza. Io sono uguale a voi come voi siete uguali a me. Non ci sono differenze ma solo particolarità che ci rendono unici pur essendo simili gli uni con gli altri», questa la frase conclusiva del post social di Sandra Milo che sfidiamo tutti a etichettare come non condivisibile.
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