Sapiosessualità: a tu per tu con Briella di Radio 105Lab

Briella la speaker di Radio 105Lab, si racconta tra lavoro e la sapiosessualità.

La giovane voce di Briella, del programma di radio 105Lab, dallo scorso dicembre ci accompagna dal martedì al venerdì, dalle 21.00 alle 22.00, con Francesco Vasquez e Alessandro Cucca, con il programma Fuoriluogo.

La giovane co-conduttrice è l’anima del gruppo serale. Qui, si mette a nudo raccontandoci le sue passioni e rivelandoci di essere sapiosessuale.

Soprattutto, quanto ne sapete sull’essere e definirsi sapiosessuali?

Non vi rimane che arrivare fino in fondo all’intervista.

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Ciao Briella, come stai vivendo quest’esperienza in radio?

“L’avventura è partita lo scorso dicembre e non finirò mai di ringraziare il direttore del progetto 105 Lab, Marco Mazzoli. Soprattutto, sto realizzando uno dei miei sogni nel cassetto: essere una speaker, preparatevi non mi fermo di certo qui”.

Sapiosessualità: a tu per tu con Briella di Radio 105Lab
Sapiosessualità: a tu per tu con Briella di Radio 105Lab

Come ti trovi con i compagni di quest’avventura?

“È banale dire bene. Siamo tre menti pensanti scatenate e ognuno porta qualcosa per far crescere il programma, rendendolo sempre accattivante.

È sicuramente una grande sfida, ogni giorno decidere l’argomento, scrivere la scaletta e presentarlo andando a interagire con chi ci ascolta. Aggiungo, è lo spazio, dove si parla di tutto, proprio a mia misura, senza etichette”.

A proposito di etichette, ci spieghi perché ti definisci sapiosessuale?

“Ecco, qui, potrei domandarti: “Tu quanto ne sai sull’essere sapiosessuale?” (ride ndr)

Allora: sono sessualmente attratta da partner intelligenti, quindi può essere uomo o donna. Non amo essere etichettata ed etichettare, sono libera. Soprattutto, di amare una persona per il suo essere”.

In questo momento sei fidanzata?

“Sono felicemente in una situazione particolare, ecco come ti dicevo, non amo etichettare”.

C’è un rapporto che prediligi di più sessualmente e caratterialmente?

“Tutto è dipeso dalla persona che ho difronte. Tra donne c’è una complicità naturale, ci si capisce al volo, mentre con un uomo entrare in empatia non sempre è così. Metti, poi, che sono reduce da un rapporto, che pur essendo terminato da tempo, con un ex di qualche anno più grande di me, riprendermi non è stato facile”.

Ora, come stai?

“Bene, ho nuove consapevolezze e obiettivi. Tuttavia, sono in una situazione, dove mi esprimo liberamente. Come dice il proverbio: se son rose fioriranno, è il mood di questo periodo”.

Sei giovanissima, ti ricordi il primo amore?

“Beh, non si scorda mai! È Camilla, avevo 16 anni, siamo state insieme per un po’. All’epoca frequentavo l’istituto tecnico aeronautico, ero l’unica ragazza della classe e a quell’età siamo stati tutti un concentrato di ormoni.

Un po’ la curiosità e le storie dei maschietti che ascoltavo, ho fatto la mia prima e indimenticabile esperienza”.

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