Una sinfonia di stelle accende Cannes tra memoria e futuro

L’atmosfera esclusiva della Croisette quest’anno sprigiona un’essenza unica: quella di una memoria viva che si rigenera, un ritorno alle origini che abbraccia il domani. Tre le figure che dominano la scena del Festival di Cannes 2025, fra queste spicca il grande rientro di Angelina Jolie, che ritrova il suo posto al centro della ribalta dopo quattordici anni di distanza dal festival. La sua presenza magnetica riempie ogni sguardo con la consapevolezza di chi ha scritto interi capitoli della storia del cinema e oggi sceglie di riscriverne i codici con visione e maturità.

In qualità di madrina del Trophée Chopard, la Jolie incarna un’eleganza che attraversa il tempo e che si carica di nuovi significati. Lontana dall’essere soltanto un’icona di bellezza, si presenta sulla spiaggia del Carlton Beach come guida artistica, mentore generoso e artefice di nuovi linguaggi. Con passo sicuro, premia giovani talenti emergenti, offrendo parole di incoraggiamento e saggezza acquisite lungo un percorso segnato da successi e sfide.

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Atelier Jolie unisce artigianato e responsabilità etica

Nel corso dell’evento celebrato con entusiasmo da Caroline Scheufele, la Jolie non si limita a brillare per stile e carisma. Porta con sé anche un messaggio forte, in piena sintonia con la filosofia della maison Chopard, da sempre impegnata nella difesa dell’ambiente e dei diritti umani. Con Atelier Jolie, la nuova impresa sartoriale fondata dall’attrice, il concetto di lusso assume una dimensione diversa: più autentica, più radicata nella sostenibilità, più vicina al valore dell’unicità artigianale.

Atelier Jolie non segue le logiche effimere del consumismo ostentato, ma abbraccia il significato più profondo della creazione artistica, coinvolgendo artigiani, designer emergenti e materiali di recupero. Si tratta di un manifesto culturale, non solo estetico, che segna la trasformazione di Angelina Jolie da musa a imprenditrice consapevole.

Due film rivelano il nuovo sguardo della Jolie sul mondo

Il red carpet si trasforma anche in un palcoscenico narrativo per le due opere più recenti che vedono Angelina Jolie protagonista e regista. Couture, firmata dalla regista Alice Winocour, riflette sul rapporto tra identità personale e moda, esplorando il modo in cui l’abito diventa specchio dell’anima. Il secondo progetto, Without Blood, trae ispirazione dall’omonimo romanzo di Alessandro Baricco e rappresenta una profonda indagine cinematografica sulla memoria, sulla sofferenza e sulla complessità del perdono. In entrambe le pellicole, l’urgenza narrativa della Jolie si manifesta in modo potente, quasi viscerale, dando voce a temi essenziali con rara intensità.

Questi lavori segnano una cesura netta rispetto alla sua carriera passata. La Jolie oggi rifiuta le semplificazioni e sceglie storie che pongono interrogativi etici e umani, rafforzando il suo ruolo di artista completa e profondamente coinvolta.

Robert De Niro scuote Cannes con parole coraggiose

Nel solco delle emozioni forti, Robert De Niro riceve la Palma d’onore, accolto da una platea in piedi che omaggia non solo la sua carriera titanica, ma anche il coraggio delle sue parole. L’attore, senza mezzi termini, approfitta del palco per lanciare un duro attacco contro le derive autoritarie della politica statunitense, definendo Donald Trump un «presidente filisteo». L’intervento di De Niro rompe il protocollo, ma accende un applauso fragoroso, simbolo di una comunità cinematografica che sa ancora alzare la voce quando serve.

Accanto a lui, Leonardo DiCaprio gli consegna il riconoscimento in un gesto che sembra rappresentare il passaggio simbolico del testimone tra due generazioni di giganti del grande schermo. L’intesa tra i due attori testimonia il valore di una carriera costruita non solo su successi artistici, ma anche su integrità e impegno civile.

Tom Cruise chiude con spettacolo e malinconia

L’energia non rallenta nemmeno quando arriva Tom Cruise, che infiamma la Croisette con la prima mondiale di “Mission Impossible – The Final Reckoning”, presentata fuori concorso. A 62 anni, Cruise dimostra di possedere ancora un’energia travolgente, frutto di una dedizione assoluta al proprio mestiere. Salta, corre, sorride, ma sotto il dinamismo resta la consapevolezza che questa potrebbe essere l’ultima corsa per l’agente Ethan Hunt.

Il pubblico applaude con entusiasmo una saga che ha ridefinito le regole del blockbuster contemporaneo. E in questo capitolo finale, Cruise sembra voler chiudere il cerchio nel punto da cui tutto è cominciato: la sala cinematografica come tempio mitologico, luogo dove l’immaginazione supera la realtà.

Cannes 2025 riflette l’anima plurale del cinema

Tra la profondità emotiva della Jolie, la lucidità tagliente di De Niro e l’epica spettacolare di Cruise, Cannes 2025 si presenta come un crocevia di sensibilità artistiche diverse, ma complementari. Non si limita a celebrare il passato, ma propone una visione rinnovata del cinema come strumento di riflessione, memoria e immaginazione. Lontano dalle convenzioni, il festival diventa specchio del tempo, portando in scena tre volti del mito, ciascuno con la propria verità e la propria urgenza espressiva.

In un unico atto, irripetibile per intensità e bellezza, il cinema torna a dimostrare la sua straordinaria capacità di raccontare il mondo mentre lo trasforma.

A cura di Katya Malagnini

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