Agapecasa e le nuove riedizioni della celebre serie Cavalletto

Nuove riedizioni per la Mangiarotti Collection. Agapecasa amplia la celebre serie Cavalletto disegnata da Angelo Mangiarotti con Bruno Morassutti nel 1953

Agapecasa, il marchio creato da Agape per rieditare i progetti originali di Angelo Mangiarotti, cura l’ampliamento del sistema CavallettoUna serie disegnata negli anni ’50 dal grande maestro con Bruno Morassutti che Agapecasa produce oggi in esclusiva come tutta la Mangiarotti Collection. Un progetto emblematico per coerenza e carica innovativa, preservato accuratamente nella sua originalità teorica, compositiva e formale attraverso lo studio appassionato degli Archivi Mangiarotti. Sistema di arredo dalla versatilità geniale, Cavalletto risale al 1953.

Assemblarli, smontarli, rimodularli

L’idea è di realizzare mobili completamente in legno facilmente componibili, sulla base di un unico principio costruttivo che permette di assemblarli, smontarli e rimodularli con estrema flessibilità per creare ogni volta un ambiente omogeneo nel disegno. Grazie al caratteristico elemento a forma di “V” rovesciata, sovrapponibile tramite incastro a coda di rondine, Cavalletto accoglie mensole e contenitori bloccandoli e mantenendoli in posizione. 

Falegnameria a incastro

Oggi Agapecasa recupera dagli Archivi Mangiarotti altri componenti del sistema, tutti basati sul principio di una falegnameria a incastro che non necessita di viti e bulloneria. Il daybed si può accoppiare all’altezza del cuscino con l’elemento a tavolino che funge da comodino e piano d’appoggio. Il modulo con anta ribalta e il modulo a cassettiera, completo di tre cassetti con maniglie in legno massello, vivono sia indipendentemente che integrati con gli altri elementi. Il tavolino quadrato (80x80cm) è dotato su tre lati degli elementi a “V” rovesciata ed è agganciabile attraverso questi ad un altro qualsiasi elemento della collezione Cavalletto per comporre sequenze modulari potenzialmente infinite. Con il sistema Cavalletto, Agapecasa continua a raccontare la poesia dei materiali che Angelo Mangiarotti unisce a una funzionalità audace. Un progetto iconico e senza tempo, a testimonianza della cultura progettuale di una figura poliedrica che ha saputo elaborare sintesi potenti fra coerenza e bellezza, fra etica ed estetica.

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