L’arte ai tempi del Coronavirus, secondo Banksy

Lo street artist non resiste al fascino dei muri: dai palazzi al bagno di casa, la sua arte ironica ci ha tenuto compagnia durante il lockdown

Cos’è la fantasia?

Per Italo Calvino è un posto dove “ci piove dentro”, tanto da dedicargli il titolo di una delle sue Lezioni Americane, dove afferma che è un processo che si attiva tra le immagini mentali e le parole, ma delle due è impossibile definire quale nasca prima. Lo scrittore è arrivato a questa conclusione partendo dal concetto di “fantasia” espresso da Dante nel Purgatorio, dove il poeta sosteneva, essere un insieme d’immagini che provengono da Dio. 

Arriviamo al punto, ogni idea è individuale, ma è sempre mossa dalla fantasia e Banksy ne sa qualcosa. Il lockdown visto attraverso gli occhi dell’artista di Bristol, ci ha stupiti. Ancora una volta, in un momento delicato, ha declinato il modo di fare satira attraverso i suoi disegni, per animare i cuori degli inglesi e quelli di tutti noi, costretti a rimanere a casa. 

Alle sue opere non possiamo accostare un volto, ma abbiamo scoperto che ha una moglie. Come? 

È il 15 aprile e dalla sua bacheca Instagram fa capolino una fotogallery dettagliata di come ha “decorato” il bagno, corredato dall’ironica frase “My wife hates it when I work from home”. Chissà se sia proprio così, che la moglie odia quando lavora da casa. Il successo del post è mondiale e nel giro di poche ore le immagini sono rimbalzate su tutti i mezzi d’informazione, sia via internet che cartacei, e qualcuno ha stimato il prezzo dell’opera intorno ai 5 milioni di sterline. 

“Game changer” di Banksy, disegno di un metro quadrato.

Insomma, Banksy colpisce ancora e al posto di scegliere come tela un muro della città, ha portato scompiglio nel bagno di casa e ha scelto come protagonisti i topi, che tra specchi storti, carta igienica ovunque, un tubo di dentifricio esploso come un fuoco d’artificio, ha  innalzato ancora una volta la sua magica arte e portato un sorriso. Ecco come la fantasia abbatte muri, senza limiti e soprattutto, ci fa sognare. I suoi famosi ratti questa volta fuoriescono da una piccola tana sotto il lavello: i nove piccoli animali potrebbero evocare una fuga bucolica e stare a significare la voglia di evasione dal momento di chiusura forzata.

Riprende così il filo del discorso da uno dei suoi celebri rats di Melrose Avenue, a Los Angeles, come se la sua arte si fosse trasferita dalle strade di una grande città, al un’abitazione il lockdown. Sì, quest’opera si aggiunge alle immagini simbolo della quarantena e del Covid-19, che ci ha sorpreso e costretto a rivedere tanti aspetti delle nostre vite. L’ultimo omaggio di Banksy è dedicato agli operatori sanitari che ogni giorno sono in prima linea a combattere il nemico Coronavirus, con l’opera Game Changer.

Questa volta l’artista ha scelto come protagonista un bambino, che gioca con una bambola/infermiera piuttosto che con Batman o l’Uomo Ragno, accantonati e dismessi in un cestino. Il disegno è appeso vicino al pronto soccorso del General Hospital di Southampton. Il quotidiano Mirror ha riportato che lo staff dell’ospedale ha ringraziato Banksy, che ha lasciato un messaggio: “Grazie per tutto il lavoro che state facendo, spero che quest’opera, anche se è solo in bianco e nero, porti un po’ di luce”.

Sì, la luce l’ha portata. Paula Head, amministratore delegato dell’University Hospital Southampton NHS Foundation Trust, ha commentato: “Qui a Southampton il nostro staff è stato direttamente colpito dalla tragica perdita di membri e di amici molto amati e rispettati. Il fatto che Banksy ci abbia scelto per riconoscere l’eccezionale contributo offerto da tutti noi è un grande onore”. L’arte di Banksy ai tempi del Coronavirus è il messaggio di positività, che ci ha aiutato a ripartire.

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