L’e-commerce vola durante il lockdown
Le vendite on line, favorite dalle strategie social e digital, hanno agevolato l’ascesa dell’unified commerce, generando storie di successo.
Al famoso claim “per tutto c’è un’app” possiamo aggiungere che esistono anche gli hashtag di successo. A suon di post con tanto di #iorestoacasa e #andràtuttobene, molte aziende sono riuscite a posizionarsi nell’Olimpo dei grandi guadagni, nonostante il lockdown.
La continuità del business in molti settori è legata all’e-Commerce, grazie al quale è stato possibile distribuire una gran parte di beni e servizi necessari. A conferma di tuto questo, arrivano i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm del Politecnico di Milano, dove il 77% delle aziende ha dichiarato addirittura di aver acquisito nuovi clienti. Insomma stando chiusi in casa, con una connessione a disposizione e pochi click, è stato possibile non farsi mancare nulla.
Questa crescita, però non ha coinvolto in modo uniforme tutti i comparti, rimangono forti quello del lifestyle e del fashion, tradotto vale 3,3 miliardi di euro ciascuno.
I vantaggi dell’acquisto fatto comodamente seduti dal salotto di casa a quanto pare sono stati scoperti da molti e apprezzati ancor di più da altri. Come sempre i social ci hanno messo il loro zampino: tra la maggiore si confermano grandi tentatrici le stories pubblicate su Instagram e i Tik Tok per pubblicizzare al meglio i prodotti. Mentre il collettore lo fanno i tutorial, su come utilizzare i prodotti.
In caso di necessità, gli imprenditori italiani si sono serviti dell’e-Commerce e per alcuni è stato un successo.
A Roma, dall’intuizione di due giovani studenti, Andrea e Tommaso, e in collaborazione con le birrerie della capitale, è nato il servizio Homebeer.it: una piattaforma per il delivery, che permette di ordinare e ricevere a casa la birra prodotta artigianalmente. Il successo è stato clamoroso e ora il duo sogna di ampliare l’attività.
Numeri interessanti li ha registrati il brand Betty Blue di Elisabetta Franchi, che supera la quarantena chiudendo il primo trimestre con un fatturato di 37,9 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno passato.

C’è anche chi si è reinventantato negli ultimi mesi. È il caso della Bra Servizi srl, capostipite del Gruppo Piumatti, che comprende un pool di aziende specializzate in raccolta, trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti. Per non fermare l’attività, l’azienza ha pensato di combattere così il Covid-19, permettendo ai dipendenti di lavorare in sicurezza, come racconta Giuseppe Piumatti: “Abbiamo immaginato di effettuare una nuova tipologia di raccolta di rifiuti occupandoci di ritirare le mascherine, i guanti e i dispositivi di sicurezza degli operatori sanitari in prima linea nella lotta alla pandemia”.Anche il mondo degli audiolibri ha finalmente avuto la sua ascesa durante la chiusura forzata: libri letti da voci più o meno famose hanno tenuto compagnia agli italiani. Marco Azzani, Country Manager di Audibile Italia, ha confermato: “Secondo uno studio che abbiamo
commissionato, le ricerche riguardanti il mondo dell’audiolibro sono aumentate di tre volte. È un uso molto cambiato, i picchi del mattino e del pomeriggio di rientro da lavoro, sono scomparsi, invece sono aumentati gli ascolti nelle ore post pranzo dalle 14 alle 17, che è una curva tipica dei weekend e delle vacanze”.
E poi c’è lei, Mirta, la piattaforma di e-Commerce dedicata agli artigiani Made in Italy. Una bella storia che ha supportato 40 realtà artigiane, registrando un incremento del 70% dei prodotti presenti sulla piattaforma e un aumento del 30% degli artigiani che hanno scelto di intraprendere e aprire un nuovo canale di vendita. In sostanza, da febbraio il traffico sul sito è aumentato di sei volte, superando a maggio il milione di visite.
Ripartiamo da qui, da questi racconti positivi, per riaccendere la miccia dei tanti che durante il periodo del lockdown hanno dovuto arrestare le loro attività: la rete conferma,, ancora una volta, che se ben usata può essere una strategia vincente.