Melanie Francesca, e la sua opera d’arte: THE BOX

Al Gran Galà Sanremosol con Novella2000, è stata premiata l’artista poliedrica Melanie Francesca. In occasione delle manifestazione ha incantato tutti con la sua opera THE BOX.

Abbiamo ancora nel cuore e nella mente quest’edizione del Festival della canzone di Sanremo, con i suoi colori e le immancabili canzoni, alcune già tormentoni. Tra gli eventi più attesi e ambiti della settimana sanremese spicca il Gran Galà Sanremosol. Quest’edizione con Novella2000 è stata la serata, che ogni anno regala emozioni, musica e una pioggia di premi. Tra questi il riconoscimento alla “Letteratura e musica, testi che come sinfonie musicali curano l’anima”, è andato alla scrittrice e artista Melanie Francesca.

Ciao Melanie Francesca, raccontaci della tua esperienza a Sanremosol?

“Sono ancora emozionata e salire sul palco per ritirare un premio così prestigioso, mi rende orgogliosa. Soprattutto, il mio lavoro e i miei romanzi sono una parte di me, che dono ai miei lettori. Ecco, essere premiata e ricevere un’onda d’affetto incredibile dal pubblico in sala, dai colleghi artisti è una sensazione indescrivibile”.

Il Gran Galà Sanremosol con Novella2000 ha unito musica e cultura, cosa ne pensi?

“Innanzitutto il mio ringraziamento va al brillante direttore di Novella2000, Roberto Alessi per avermi premiata, con lui il maestro Giuseppe Grande e all’organizzatore di Sanremosol Paolo Chiparo. Il connubio musica e cultura è la perfezione: alle parole delle canzoni, si sono affiancati momenti d’impegno sociale, contributi da parte di giornalisti del mondo della musica e non solo, anche l’arte ha avuto la sua parte”.

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A tal proposito, a Villa Ormond hai esposto la tua celebre installazione THE BOX, raccontaci l’esperienza.

“Esporre il mio THE BOX, in un’anteprima così esclusiva a una ristretta cerchia di persone, mi ha fatto nascere il desiderio di portarlo al vasto pubblico nei prossimi mesi. THE BOX è nato in Medioriente, sotto il patrocinio del ministro della cultura emirata, ora approda in Europa, con tutta la nostra storia rinascimentale all’interno delle sue pareti. Portare quest’opera dagli spazi vasti, postmoderni di Dubai e del Kuwait alla splendida location sita in una città che si snoda sul mare, divenuta per l’occasione del festival il cuore dell’Italia, è stata una delle più belle avventure concettuali che potevo intraprendere”. 

Com’è articolata THE BOX?

“THE BOX è una stanza luminosa di 3 metri per tre, dove si entra per percorrere una cosmogonica rappresentazione dell’universo spirituale. È un’opera che unisce la mitologia classica con la comprensione contemporanea. È una struttura luminosa, in tela e metallo che invita i visitatori a entrare al suo interno per vivere un intimo viaggio nella storia dell’umanità”.

Come hanno interagito gli ospiti e tutti gli artisti che sono entrati in THE BOX?

“Villa Ormond si è prestata magnificamente a ospitare THE BOX e la sensazione è stata quella di trovarsi nella “factory andywarholiana”, quando il mitico avanguardista dello spettacolo social radunava modelle, artisti e attori in un unico cinema ininterrotto. Ecco, così mi sono mossa tra anime affini. In THE BOX sono entrate la graziosissima Maria Teresa Ruta che mi è sembrata una fatina, con pensieri di tulle e la poesia dell’infanzia nei vestiti, quasi un essere atemporale. 

Così come sua figlia Guenda, intensa conoscitrice della storia dell’arte. Maria Giovanna Elmi mi ha descritto THE BOX, con quello sguardo spirituale che spiega perché alla sua età riesca a essere giovane, e non solo a sembrarlo. Mentre, il maestro Fio Zanotti, i cantanti Pago e Moreno visitavano la mia ermetica scatola, avevo la sensazione che la musica e l’arte figurativa non fossero affatto distanti.

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