Procida: Capitale della Cultura italiana 2022, rilancia il turismo post pandemia.

Alla scoperta dell’isola poetica che ha stregato scrittori, poeti e incantato registi.

“La cultura non isola”, è il titolo del dossier cui Procida ha presentato la candidatura e vinto il titolo di Capitale della cultura italiana 2022.

È una vittoria che porta con sé una serie di primati, tra cui: è la prima volta che un’isola, dal 2014 anno dell’istituzione della competizione, si candida; è il primo piccolo centro in assoluto a ottenere il riconoscimento; è la migliore espressione di quell’Italia minore baciata dal mare, che apre la strada a rilanciare il turismo.

La città campana ha sbaragliato le altre candidate finaliste: Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra. Soprattutto, nonostante la pandemia, che stiamo attraversando questa notizia, è l’apertura a nuovi orizzonti per il turismo e la cultura del nostro Bel Paese.

La cerimonia di proclamazione si è tenuta rigorosamente via Zoom, dalla sede del Mibact, dove la giuria presieduta dal Prof. Stefano Baia Curioni ha esaminato attentamente tutti i dossier delle candidate.

La domanda che molti si sono posti è: Procida cosa ha vinto?

Un milione di euro per riuscire a realizzare tutto quello che è contenuto nel programma e allo stesso tempo essere accentratrice ed esempio del rilancio nazionale del turismo. In particolare, segnaliamo che prenderà il testimone dalla città di Parma, che a causa della pandemia detiene il titolo ancora per tutto il 2021.

I colori e l’atmosfera magica di Procida hanno fatto da sfondo alle riprese de Il Postino, il film diretto da Michael Radford e interpretato dall’intenso Massimo Troisi. Per gli amanti della letteratura, nel romanzo di Elsa Morante “L’isola di Arturo”, si può ripercorrere una storia mozzafiato fatta di tramonti e profumi del mare.

Mentre, tutti parliamo dell’importante investitura, appena si potrà viaggiare è una delle mete da inserire nell’agenda dei vostri viaggi. A poca distanza dalle magnifiche Ischia e Capri, quest’isola dal borgo intatto dei pescatori vi lascerà un ricordo indelebile.

Non avete bisogno di mezzi per poterla girare, anzi, munitevi di buona volontà e un paio di calzature comode per esplorare a piedi, al massimo in biciletta, il territorio.

Procida è la quinta città a essere insignita del titolo Capitale italiana della Cultura, dopo Mantova, Pistoia, Palermo e Parma.


Procida: Capitale della Cultura italiana 2022, rilancia il turismo post pandemia.

Il Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo, Dario Franceschini ha esordito con parole, che nessuno dei presenti potrà mai dimenticare: “È un anno molto complicato per tutti noi, il turismo e la cultura. Noi stiamo cercando di sostenere le attività culturali e turistiche e la giornata di oggi ci proietta verso il 2022, data in cui in Italia e nel mondo tornerà la normalità”.

Un piccolo centro dalle grande risorse oggi ha un compito quello di tornare a far risplendere il turismo nazionale e valorizzare al massimo le potenzialità delle sue bellezze.

L’isola spicca il volo sulle altre città finaliste e accende i cuori dei suoi cittadini. Il sindaco di Procida, Dino Ambrosino, alla proclamazione ha dichiarato: “Siamo onorati, grazie per quest’opportunità storica che coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l’Italia di questa bella scelta. Questa enorme gioia rappresenta il sentimento di tanti borghi dell’Italia minore. Penso che Procida possa essere considerata una metafora di tanti luoghi, di tante amministrazioni, di tante comunità che hanno riscoperto l’entusiasmo e l’orgoglio per il loro territorio e che, con questo titolo, vogliono costruire un riscatto importante per le loro terre.

Siamo onorati e facciamo complimenti a tutte le altre città di cui pure abbiamo visto i dossier e abbiamo studiato le loro proposte culturali. La cultura, per noi e per loro, può essere uno straordinario detonatore del piano strategico di rilancio”.

Un progetto ambizioso e tanto lavoro, essere ambasciatrice della cultura italiana è un grande compito, soprattutto questo borgo di pescatori s’appresta a fare ancora di più da collettore tra le isole tirreniche. Sarà protagonista di nuove attività, cui processi sostenibili saranno adottati in futuro dalle vicine e altre realtà isolane italiane. Il piano è ambizioso e sarà la cassa di risonanza, che darà la possibilità a Procida di far arrivare un nuovo messaggio, dove la cultura incontra il futuro.

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