Carmine Rotondaro, intervista al titolare e direttore creativo di Collini 1937

Lo storico brand meneghino, nato nel 1937, è stato acquisito da Carmine Rotondaro nel 2016.

Oggi lo stile del marchio ha subito una profonda trasformazione: più forte e deciso, pensato per chi vuole apparire. Grazie alla direzione artistica di Carmine Rotondaro

Carmine perché hai scelto di lavorare nel settore dell’abbigliamento?

Mi sono sempre occupato dello sviluppo di altri marchi luxury ma con Collini 1937 ho iniziato a farlo per me: è stato un colpo di fulmine. Fondato nel 1937, il brand aveva avuto una vasta popolarità ed era un’eccellenza nella pellicceria milanese. Mi sono innamorato della sua tradizione, del suo archivio e del suo essere parte della storia della moda e così ho acquisito il marchio e l’ho profondamente trasformato, imprimendogli un’estetica nuova, che mi rispecchia moltissimo: uno stile unapologetic, strong, deciso, bold, innovativo, di chi vuole apparire. L’attività è stata acquisita nel 2016, ma l’avventura è iniziata realmente nel 2019 col suo nuovo posizionamento, proprio a ridosso della pandemia; una sorta di rinascita ma con una dialettica continua col marchio originario. 

Collini però non è solamente moda, giusto?

Sì, mi occupo dello sviluppo del brand Collini anche nell’hotellerie, tra l’altro già esistente a Milano e a Mykonos, con Collini Rooms appunto, e in apertura anche a Marrakech.

Carmine Rotondaro
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Perché la scelta del negozio monomarca e proprio nel quadrilatero della moda milanese?

Il concetto di bottega nella storia della moda è centrale nello sviluppo dei vari marchi, e la bottega è un punto di riferimento per i clienti, quindi l’associazione di un marchio con un luogo fisico è fondamentale. Inoltre Collini è un marchio milanese quindi quale luogo migliore del Montenapoleone district in cui ci sono tutte le eccellenze?!

In quale città vedresti in prospettiva l’apertura di un prossimo negozio?

Collini è un marchio della sera, della nightlife, dei party e delle disco, per cui ho sempre pensato ad una prossima apertura a Londra, a tempo debito chiaramente, quando ci sarà la sua adeguata espansione.

Tutta la collezione viene prodotta in Italia?

Tutta la produzione è made in Italy, ad eccezione di una parte del jersey (Turchia) e delle sneakers (Portogallo). Il cuore italiano che batte forte è nel pret a porter, nella pelletteria, nelle scarpe da donna.

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Tu sei un imprenditore ma ti occupi anche dello stile?

Io non sono uno stilista ma do delle linee guida che l’ufficio stile riesce ad interpretare perché l’estetica di Collini mi rispecchia veramente molto; io non potrei mai investire se non fosse così.

Cosa ne pensi delle connection sempre più frequenti tra case di moda?

Tu scenderesti a patti per una proposta commerciale ma interessante? In questo tipo di collaborazioni ho visto risultati molto gradevoli. Quando si ha uno stile chiaro e definito, questo si può infondere e contaminare anche con una collezione mass market. C’è una grande potenzialità, per un marchio forte, di esprimersi al di là del lusso.

Chi sono i clienti di Collini?

Sono degli acquirenti esigenti per la qualità dei materiali, che hanno un gusto bold, un gusto forte, che ricercano un design innovativo ma che vogliono anche la comodità e che non hanno timore di mostrarsi.

Secondo te quanto influisce Instagram nella società e quindi nella moda?

Molto. IG ha la funzione di vetrina permanente e di “link comunicativo” costante con chi segue il marchio. E’ da verificare però se sia Instagram ad influire sulla moda o viceversa; sicuramente c’è un’osmosi costante, un vastissimo scambio tra i brand ed IG, che comunque rappresenta solo in parte il mondo reale. IG è un modello culturale pop che genera delle dinamiche e delle tipologie di relazioni; in francese direi che è uncontournable, perché non puoi evitarlo.

Quali sono i prossimi step?

Tentare di istituire un legame sempre più forte tra gli hotel Collini Rooms e il brand Collini 1937 e cercare di espandere il più possibile questa visione. Il mio sogno è quello di creare un’esperienza olistica, un contesto coordinato di benessere su più fronti. E comunque presto ci saranno delle novità, tutte sempre coordinate attorno al mondo della notte, del party e del divertimento.

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