Marlù premia il talento consapevole di Lea Gavino

Palermo, Palazzo dei Normanni. Tre giorni di incontri, proiezioni e dialoghi intensi hanno segnato il successo della seconda edizione dell’ON AIR Festival, evento culturale che fonde arte, serie TV e temi sociali per accendere il dibattito pubblico. Marlù, main partner dell’iniziativa per il secondo anno consecutivo, ha portato il proprio messaggio di solidarietà, amore e sogni reali, stringendo ancora una volta un patto concreto con il cambiamento.

Tra le luci della città e l’energia delle parole, Lea Gavino ha ricevuto il Premio Marlù per il Sociale. Infatti, è un riconoscimento pensato per celebrare chi, attraverso la propria arte, racconta storie che scuotono e ispirano. Inoltre, l’attrice, già nota al pubblico per i suoi ruoli in Skam Italia, L’Ombra di Caravaggio, Dieci Minuti e Una Storia Nera, ha emozionato il pubblico con un discorso autentico e toccante: «Tengo moltissimo a questo premio perché mi riconosco nei personaggi che interpreto: donne complesse, fragili, ma determinate. Donne che combattono battaglie vere, con coraggio e consapevolezza.»

Un premio per chi trasforma l’arte in consapevolezza

A consegnare il riconoscimento, Marta Fabbri, Co-founder e Marketing&Communication Director di Marlù. Sottolineano il valore di chi sceglie ogni giorno di comunicare responsabilmente.

«Abbiamo scelto Lea perché crede nel potere dell’arte di cambiare le cose. I giovani come lei dimostrano che talento e sensibilità possono camminare insieme. Con questo premio vogliamo supportare storie che parlano di inclusione, consapevolezza e speranza.»

Il Premio Marlù per il Sociale si inserisce nel più ampio progetto RicaricAmore, un’iniziativa che promuove gesti concreti di solidarietà a favore delle comunità più fragili e delle nuove generazioni. In aggiunta, attraverso il linguaggio del cuore, il brand continua a ispirare una cultura del fare, dell’ascolto e dell’azione responsabile.

Keep Dreaming: sogni, identità e futuro tra le star del Festival

Tra gli ospiti del Festival anche nomi di rilievo come Luca Argentero, Vittoria Puccini, Romana Maggiora Vergano, Rosa Diletta Rossi e Adriano Moretti, che hanno partecipato ai talk ispirati al messaggio Keep Dreaming.

Gli artisti hanno condiviso riflessioni personali sul sogno, inteso come forza vitale, strumento creativo e chiave per restare fedeli a sé stessi.

Luca Argentero e Vittoria Puccini PH Press
Luca Argentero e Vittoria Puccini PH Press

«Il sogno mi ha portato dove sono ora. Ma serve coraggio per inseguirlo davvero», ha affermato Argentero, mentre Puccini ha parlato dell’importanza di non smettere mai di sognare, neppure da adulti: «Il sogno ci tiene vivi. È la nostra connessione con il futuro.»

Un festival che ascolta e ispira, tra emozione e impegno

Simona Gobbi, ideatrice e direttrice dell’evento, ha costruito un programma capace di unire spettacolo e riflessione, con il patrocinio della Regione Siciliana e in collaborazione con la Fondazione Federico II. Il risultato? Un palcoscenico reale per temi che contano davvero: uguaglianza, giustizia, ambiente, responsabilità collettiva.

Marlù ha scelto di esserci, di parlare attraverso le emozioni e di creare spazi autentici dove il dialogo tra le generazioni prende forma. «Il linguaggio è potere – ha dichiarato Marta Fabbri – e usarlo con consapevolezza è oggi una delle responsabilità più urgenti.»

Marlù dove arte e valore sociale si incontrano, nascono le ispirazioni vere

Con il Premio Marlù per il Sociale, l’azienda non celebra solo un talento, ma afferma un principio: la bellezza non basta, serve anche significato. Lea Gavino ne è la prova concreta. Pertanto, attraverso ogni interpretazione, racconta storie che sfidano pregiudizi, uniscono e che aprono strade nuove.

Nel cuore del Festival, tra sogni che diventano strumenti di cambiamento e parole che trasformano, Marlù continua a ricaricare il presente con amore, visione e coraggio. E, soprattutto, invita tutti a non smettere mai di credere che anche un gioiello possa parlare al cuore di una società intera.

A cura di Martina Marchioro
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