Creme beauty 2022, è la riscossa di quelle fermentate

La tendenza beauty delle creme del 2022, vira verso le fermentate.

Oli, sieri miracolosi, creme dall’intensa fragranza della natura. Sono le creme beauty 2022 fermentate. Qualche mese fa, la raggiante Jennifer Lopez, via Instagram, illustra la sua beauty routine. Fatta di prodotti, rigorosamente della sua linea pregiata skincare. Cui ingredienti sono oli e foglie di sake di riso fermentati. Tuttavia, aggiungiamo il recente brevetto europeo di principi attivi anti età ricavati dalle foglie del neroli (l’arancio amaro) fermentati con lieviti di tipo saccharomyces cerevisiae, depositato dalla divisione ricerca del brand Chanel.

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Soprattutto, le industrie specializzate in skincare, per il 2022 puntano tutto sui processi della fermentazione naturale. Così, si mettono sul mercato nuovi elisir ad azione booster. Grazie a questo metodo di estrazione dei principi attivi, che ne permette una azione molto maggiore. Ancora, questo metodo è in uso da tempo nei paesi asiatici. Questa tipologia di prodotti di bellezza sta riscuotendo un successo mondiale sempre più in crescita. Vanta un mercato globale previsto per il 2025 di ben 78.2 miliardi di dollari. Mentre, nei paesi CAGR del 5,5 %, secondo un report di questi giorni sulla rivista tecnico-scientifica Cosmetic & Toiletries.

Creme beauty 2022, è la riscossa di quelle fermentate
Creme beauty 2022, è la riscossa di quelle fermentate

Ricapitoliamo, la fermentazione degli estratti vegetali agisce da booster sulle classiche proprietà degli stessi estratti. In pratica i principi attivi sarebbero potenziati e così gli effetti sulla pelle.

In particolare, i biofermenti si ottengono per via enzimatica, usando batteri e lieviti in grado di ‘digerire’ e rompere molecole complesse e renderle piccolissime ed in grado di penetrare nella pelle aumentandone la loro biodisponibilità.

Molti marchi della cosmetica stanno sfruttando le meraviglie degli ingredienti fermentati. Cui creano prodotti per la cura della pelle efficaci, che potenziano la barriera e promuovono anche un microbioma cutaneo sano.  Le origini di tutto sono da ricercare in Corea.

Qui, gli ingredienti fermentati sono stati utilizzati per migliaia di anni, non è certo un concetto nuovo. Ma man mano che la nostra ossessione per la salute e il benessere cresce, cresce anche il nostro interesse per la cura della pelle per sostenere i nostri sforzi nell’area.

Cos’è la fermentazione? 

È un processo metabolico, dove i composti vengono scomposti da microrganismi, come batteri e lieviti. Inoltre, in composti più semplici e più piccoli. Alcuni già sono nell’attuale beauty routine. Gli ingredienti spaziano dagli alfa idrossiacidi (glicolico, mandelico e lattico provengono rispettivamente da zucchero fermentato, mandorle e latte), a una serie di estratti naturali, creati da ingredienti tra cui ginseng rosso e tè nero.

Cosa fanno in più o di diverso i componenti fermentati rispetto agli altri ingredienti beauty?

 Possono essere mirati a supportare le difese naturali della pelle e ridurne le infiammazioni. Ancora, possono anche essere mirati a purificare la pelle a tendenza acneica, aiutare a ricostruire la barriera cutanea e proteggere la pelle dall’inquinamento grazie alle loro proprietà antiossidanti.

Infatti, la maggior parte dei principi ricavati dalle piante mostra un’attività antiossidante, tuttavia la fermentazione accresce questa attività grazie ad un maggiore rilascio di principi attivi. Gli ingredienti fermentati sono ‘simbionti’ con la pelle ed hanno anche lo stesso pH. Infine il processo di fermentazione crea molecole più piccole, che non solo possono penetrare nella pelle più in profondità e rapidamente ma anche fornire nutrienti in più come aminoacidi e peptidi.

I fermenti ricchi di acidi grassi polinsaturi, come ad esempio gli omega-3 e omega-6, idratano a livelli più profondi della pelle. Possono infine avere effetti sul nostro microbioma naturale.

Tra i principi attivi da biofermentazione del momento la rassegna cita la radice di wasabi, il rafano giapponese fermentato con Lactobacillus. Oppure la scorza del limone, antiossidante, incubato con Lactobacillus lactis. Oppure i semi di fava di tonka fermentati con Lactobacillus che agiscono da filtro UV e combattono il foto invecchiamento della pelle.

Seguono mannitolo e maltodestrine fermentati con Lactobacillus che agiscono contro radicali liberi e inquinanti riequilibrando il microbiota della pelle. Poi la radice di carota fermentata con il batterio Bacillus ginseng isoli. Ricca di vitamine A, B, C e K e fitonutrienti come i caroteni migliora la produzione di collagene, la compattezza e l’elasticità della pelle.

Segue la radice di ravanello biofermentato con Lactobacillus casei ad azione antiossidante e detossinante. Inoltre soia fermentata con Saccharomyces cerevisiae e Bacillus subtilis. Ad azione fitormonale per la presenza di isoflavoni. Infine un lungo elenco di alghe brune fermentate. Tra le novità anche il kombucha, ottenuto dalla fermentazione del tè zuccherato e che possiede proprietà antiossidanti e anti-invecchiamento dimostrate.

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